
Legnano, salvezza da conquistare con le unghie: il finale si complica, servono quattro punt
LEGNANO – Il recupero del Meda che ha superato il Saronno portandosi a quota 27, complica e non di poco la zona salvezza. Il Meda resta sì terzultimo, ma riaccende pericolosamente le speranze di aggancio alla sestultima piazza. Il Legnano, oggi, è ancora fuori dalla zona play-out, ma lo scenario si è fatto più nebuloso e meno rassicurante: il Meda ha davanti un calendario favorevole – trasferta a Robbio, fanalino di coda ormai con un piede e mezzo in Promozione, e ultima in casa contro la Vergiatese, forse già salva – e il rischio che anche il sestultimo posto non sia più al riparo da brutte sorprese è tutt’altro che remoto.
Fino a qualche settimana fa, la forbice tra terzultima e sestultima garantiva la salvezza diretta. Oggi, quella distanza rischia di assottigliarsi, spalancando le porte dello spareggio anche a chi, fino a ieri, si sentiva al sicuro. A due giornate dalla fine, ogni certezza scricchiola.
E come se non bastasse, alla ripresa del campionato, il Legnano sarà atteso proprio sul campo del Saronno, squadra ferita dalla recente sconfitta ma decisa a chiudere bene la stagione davanti al proprio pubblico coi tifosi lilla che saranno probabilmente interdetti alla trasferta, altra maxi tegola.
Eppure, guardando a ritroso, la rincorsa lilla nel girone di ritorno è stata da copertina: squadra trasformata, capace di esprimere gioco e risultati da terzo/quarto posto, risalendo la classifica con grinta e carattere dopo un Natale da penultimi. Fino all’ottavo posto, toccato in punta di piedi, accarezzato con orgoglio.
Poi, un mese in chiaroscuro. Una sconfitta strana a Vergiate – tra infortuni (pesantissimo quello di Ballgjini) ed espulsioni – e il match contro l’Ardor Lazzate vissuto senza mister Porro in panchina per squalifica. Due episodi che hanno lasciato il segno, complicando morale e classifica. La verità: servono quattro punti nelle ultime due giornate per evitare i play-out. Niente calcoli, niente speranze affidate alle disgrazie altrui. Solo lavoro, concentrazione e spirito di gruppo, sapendo che mister Porro tornerà soltanto nell’ultima di campionato. Il traguardo è lì, a portata di mano, ma c’è da stringere i denti ancora un po’. La salvezza non è ancora scritta. Ma può esserlo, con il cuore. E soprattutto con il sudore di queste due settimane senza partite di campionato.