Artusi: «Maggiore flessibilità per il futuro di biocarburanti e mezzi pesanti»

ROMA – «Accogliamo con favore l’impegno della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, che nel recente Consiglio europeo ha ribadito la necessità di una decarbonizzazione dei trasporti basata sulla neutralità tecnologica, con un approccio pragmatico e concreto». Così Massimo Artusi, presidente di FEDERAUTO, ha commentato i risultati dell’ultimo summit Ue.
Artusi ha poi sottolineato come la decisione di anticipare la revisione dei target di CO₂ per auto e furgoni, così come il rinvio delle sanzioni per i produttori che non riusciranno a rispettare i rigidi obiettivi di riduzione delle emissioni, sia un passo avanti, ma insufficiente: «Si tratta di un intervento parziale, che non risolve il problema alla radice. È fondamentale ridefinire il calcolo delle emissioni, valorizzando i biocarburanti – da non confondere con gli e-fuels, già approvati dopo il 2035 ma con costi elevati e impieghi limitati – e includendo nel dibattito anche il trasporto pesante, il settore che più fatica ad adattarsi a un’elettrificazione forzata».
Il presidente di Federauto ha poi espresso un cauto ottimismo riguardo al documento conclusivo del Consiglio europeo: «Accogliamo con soddisfazione l’invito alla Commissione a introdurre maggiore flessibilità rispetto ai target 2025 sulle emissioni di CO₂ per auto e furgoni. Tuttavia, rimane un silenzio preoccupante su due aspetti cruciali: biocarburanti e trasporto pesante. Il rischio è che la flessibilità concessa si limiti solo alle auto, restando in linea con la strategia di elettrificazione totale».
Infine, Artusi ha lanciato un appello affinché il governo italiano continui a vigilare sulla questione: «Ci auguriamo di essere smentiti nei prossimi giorni e che l’impegno costante della presidente Meloni si traduca in misure concrete. Servono scelte equilibrate, che permettano una transizione sostenibile sia per le auto che per i veicoli pesanti, in grado di affrontare con realismo le tre grandi sfide del nostro tempo: climatica, economica e sociale».