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Il nuovo fenomeno italiano: Ultras contro i maranza

18 febbraio 2025 | 10:23
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PADOVA –  Una domenica sera di pura tensione quella vissuta alla stazione di Padova, dove gli ultras biancoscudati, di ritorno dal derby con il Vicenza, hanno vissuto attimi di caos all’arrivo dei treni.

Erano circa le 19 quando, improvvisamente, la quiete del piazzale è stata rotta da un episodio che ha fatto precipitare la situazione: alcuni ragazzini, evidentemente alla ricerca di guai, hanno iniziato a lanciare sassolini contro il gruppo dei tifosi del Calcio Padova. La reazione degli ultras è stata fulminea e furiosa. In pochi istanti, circa duecento persone si sono riversate all’esterno della stazione, pronte a vendicare l’offesa.

Un’atmosfera incandescente che ha fatto tremare i nervi: tra urla e minacce di scontro, sembrava ormai inevitabile che la violenza esplodesse. Ma a fermare tutto sono stati gli agenti della polizia, schierati in massa insieme ai reparti mobili, pronti a fare da scudo tra i due gruppi. Nonostante il tentativo di calma, il clima rimaneva elettrico.

La tensione ha raggiunto un altro picco quando un gruppo di circa una decina di giovani di seconda generazione di origine nordafricana è stato visto fuggire verso il cavalcavia di Borgomagno, dove, come se non bastasse, hanno continuato a lanciare provocazioni agli ultras, alimentando il fuoco della rissa.

Il fuggi-fuggi non è durato a lungo. Dopo l’arrivo di altre pattuglie e l’intervento della celere, la situazione è tornata sotto controllo. Ma il caos non si è concluso lì: un uomo, sanguinante dalla testa, è sceso dal cavalcavia, raccontando di essere stato colpito dai ragazzini in fuga. L’intervento dei medici è stato immediato: il ferito è stato trasportato in ospedale con ferite lievi. Anche una donna, innocente passante, è stata colpita nel parapiglia, ma fortunatamente non ha avuto bisogno di cure.

Tutto è iniziato poco prima delle 19, quando i primi gruppi di ultras sono arrivati con i treni regionali, felici per il pareggio ottenuto contro il Vicenza. Un viaggio lungo e faticoso, ma che non ha smorzato l’entusiasmo. Un gruppo di circa cinquanta tifosi si è radunato nel piazzale, proseguendo la festa con un pallone, mentre i cori e le risate risuonavano tra le mura della stazione.

Ma la gioia degli ultras è stata subito minacciata. Alcuni agenti della polizia, avendo intuito il rischio, hanno invitato i tifosi a disperdersi per evitare inutili tensioni. Tuttavia, la provocazione dei ragazzini ha fatto scattare la reazione immediata: in men che non si dica, il gruppo di ultras si è riunito in massa, minacciando lo scontro.

La presenza massiccia delle forze dell’ordine ha evitato il peggio, ma non senza qualche ferito. Il bilancio, seppur limitato, ha comunque scosso la cittadinanza. I maranza si sono dileguati velocemente, ma non prima di lasciare segni di caos e panico in una città che, come spesso accade, si ritrova a fare i conti con violenze gratuite e improvvise.

Nel 2023 a Peschiera del Garda un gruppo di ragazzi minorenni di origini straniere, intenti a tuffarsi dal pontile presso il lido Campanello, era stato aggredito da un gruppo di facinorosi, identificati come Ultras dell’Hellas Verona, che nelle ore precedenti avevano minacciato spedizioni punitive in città per “difenderla” dall’attesa “invasione”.

Gli attaccanti hanno iniziato con insulti razzisti, come raccontato dalle stesse vittime (“scimmie di m…, tornate nel vostro paese!”), per poi passare alla violenza fisica. Calci e pugni sono stati sferrati senza alcuna esitazione, tanto che uno dei ragazzi è rimasto ferito e persino il cane di uno di loro è stato coinvolto nella brutale aggressione.

Lo scontro, che è durato pochi minuti, è stato rapidamente sedato grazie all’intervento delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, che hanno calmato gli animi e identificato i responsabili.

Lo scorso ottobre per il derby tra il Modena e il Sassuolo era carica di aspettative, con tutti che temevano il peggio: scontri tra tifosi della Reggiana e del Modena prima e dopo la partita. Per fortuna, grazie a una task force delle forze dell’ordine, quella minaccia è stata evitata. Ma ciò che è accaduto è stato molto più inaspettato: un violento scontro tra un gruppo di ultras gialloblu e ragazzini stranieri, che ha trasformato una tranquilla uscita dal Mapei Stadium in un campo di battaglia.

Tutto è successo subito dopo il fischio finale della partita, quando gli ultras del Modena, di ritorno dalla curva ospiti, hanno cominciato a cantare i soliti cori provocatori contro i “cugini” della Reggiana. Un classico sfottò tra tifoserie, nulla di nuovo. Ma poco dopo, all’uscita dallo stadio, la situazione ha preso una piega inaspettata. Attraverso i binari della ferrovia, i tifosi hanno notato alcune persone in attesa del treno. E qui è scattato l’errore fatale: i Modenesi, convinti che fossero tifosi della Reggiana, hanno intensificato i cori, caricandoli di odio e veleno.

In realtà, quelle persone non c’entravano nulla con la rivalità calcistica. Erano semplicemente passanti che uscivano dal centro commerciale “I Petali” dopo una giornata di shopping. Ma tra di loro c’era un gruppetto di giovani, in gran parte stranieri, di origine magrebina o di seconda generazione. Quando i tifosi del Modena si sono accorti della loro presenza, è scattata la provocazione: insulti pesanti, cori razzisti e discriminatori, con un odio che sembrava non conoscere limiti. La risposta dei giovani non è tardata: è scoppiato il caos.

Le due fazioni si sono avventate l’una sull’altra, lanciandosi pietre, bottiglie e tutto ciò che trovavano a portata di mano. La violenza ha preso piede rapidamente, minacciando di sfociare in una rissa di proporzioni enormi. Solo l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine ha evitato il peggio. Con scudi e manganelli, gli agenti sono riusciti a disperdere il gruppo di ultras e a riportare la situazione sotto controllo, evitando che il bilancio fosse più grave.