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Italia Vaff…., capodanno di odio a Milano e adesso indaga la squadra mobile!

4 gennaio 2025 | 09:31
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Capodanno in Piazza Duomo: identificati sette giovani, fra indignazione e polemiche

MILANO – La notte di San Silvestro, tra via Ajaccio, piazzale Susa e piazza Duomo, ha visto episodi che, seppur meno gravi rispetto agli anni passati, hanno scatenato indignazione e acceso dibattiti politici. Al centro delle indagini ci sono sette giovani, identificati grazie al lavoro congiunto della Squadra Mobile e del Nucleo Informativo dei Carabinieri, con il supporto di strumenti di riconoscimento facciale e fotogrammi diventati virali sui social.

Tra i protagonisti, spiccano due minorenni egiziani (16 e 17 anni) provenienti dalla provincia di Biella, un diciannovenne egiziano della stessa zona, un ventenne egiziano residente a Como con precedenti per reati contro il patrimonio, un diciottenne bresciano di origine nordafricana e due maggiorenni: un tunisino di 20 anni domiciliato in provincia di Parma e un trentatreenne guineano residente a Varese.

IL VIDEO CHE HA SCATENATO L’INDIGNAZIONE
Le indagini si sono concentrate su un video comparso sul profilo TikTok di un ventenne tunisino. Nel filmato, girato ai piedi della statua equestre di Vittorio Emanuele II – scalata da decine di ragazzi nonostante le transenne – si vedono giovani insultare con gesti e frasi volgari, come «Vaffa… Italia» e «Polizia di m…», rinforzate da espressioni francesi come «fils de pute».

Tra i presenti spunta anche un ventunenne nato a Milano da madre italiana e padre straniero, identificato con il sistema Sari. L’atmosfera caotica era contornata da bandiere di Tunisia, Egitto e squadre marocchine di calcio.

LA RISPOSTA DELLE FORZE DELL’ORDINE
Gli agenti in borghese hanno avvicinato il gruppo già durante la serata, effettuando controlli preventivi. Tra i fermati figurano i due minorenni egiziani e cinque tunisini, di cui due diciottenni poi apparsi nel video incriminato. Tre di questi giovani, risultati molesti, sono stati allontanati dalla “zona rossa” istituita dal prefetto Claudio Sgaraglia.

DEPORTAZIONI E PROCEDURE GIUDIZIARIE
Un ventiduenne tunisino, irregolare sul territorio, è stato trasferito al Centro di Permanenza per i Rimpatri (CPR) di via Corelli. La convalida del provvedimento è ora nelle mani del giudice di pace. Simile destino per un altro tunisino di 23 anni, fermato nella stessa piazza.

UN MESSAGGIO IDEOLOGICO
Tra i video analizzati, spicca una “intervista” girata da un trentatreenne guineano. Nelle immagini, un diciottenne bresciano con precedenti per reati contro il patrimonio dichiara che festeggiare il Capodanno è un “peccato”, recitando una preghiera islamica e inneggiando ad Allah. Anche lui è stato deferito all’autorità giudiziaria.

LE POLEMICHE POLITICHE
La diffusione di questi contenuti ha scatenato dure reazioni, soprattutto da parte di esponenti del centrodestra di governo, che hanno chiesto al Viminale un intervento deciso per individuare i responsabili.

La notte di Capodanno a Milano si conclude con una domanda: come conciliare la tutela della sicurezza pubblica con il rispetto della multiculturalità? Il dibattito è aperto.