
Rozzano in lutto: il commosso addio al piccolo Oscar
ROZZANO – La morte di Oscar, il bambino di otto anni spentosi troppo presto nella terapia intensiva dell’ospedale pediatrico Buzzi, ha lasciato una ferita profonda nel cuore della comunità. Una città intera è sgomenta, ancora sotto choc. Venerdì pomeriggio, alle 15, nella chiesa di Sant’Angelo, a pochi passi dal municipio, Rozzano si stringerà attorno alla famiglia per dare l’ultimo saluto al piccolo “Leoncino”.
Oscar non era solo un bambino. Era un simbolo di vitalità, di gioia e di passione. Sui campi di calcio della sua amata Rozzano Calcio, nella categoria Pulcini, indossava la maglia numero 10, la stessa che ha reso grandi campioni come Baggio, Del Piero, Totti. E come loro, Oscar sognava, correva, dribblava, lottava. “Era un vero fuoriclasse – racconta, con la voce spezzata dall’emozione, Andrea Farci, uno dei soci del gruppo sportivo di Valleambrosia. – Era il più rompiscatole del gruppo, un trascinatore. Faceva impazzire il suo mister, ma non si poteva non amarlo: sempre sorridente, vivace, sfidava i più forti… e spesso vinceva”.

Adesso quel sorriso non risplenderà più sul campo. Un male improvviso, una complicazione respiratoria, lo ha portato via, lasciando un vuoto incolmabile. Nelle ultime settimane, un aumento preoccupante dei virus respiratori ha fatto registrare casi di sindromi influenzali severe, complici anche le condizioni atmosferiche. Ma questo non basta a spiegare il dolore, non basta a lenire lo choc.
L’ultimo saluto al campione del cuore
Oscar sarà sepolto con la sua divisa da gioco: maglietta numero 10, scarpini ai piedi. Un gesto carico di significato, voluto dai suoi genitori, che hanno chiesto il permesso alla società calcistica. Da subito, il Rozzano Calcio è stato accanto alla famiglia, sostenendola nei momenti più difficili, non lasciandola mai sola. “Il dolore è stato terribile per tutti, dirigenti, allenatori, compagni. Lo conoscevamo, lo amavamo. Era uno di noi”, dice ancora Farci.
La società ha deciso di annullare la festa di Natale. “Non avrebbe senso festeggiare – spiega – di fronte a una tragedia del genere. Stiamo valutando di sospendere tutte le attività sportive fino a gennaio. Ma non finisce qui: vogliamo che Oscar sia ricordato per sempre. Stiamo pensando di dedicargli un torneo o persino il nostro centro sportivo. La sua maglietta numero 10 non sarà mai più indossata da nessun altro”.
Un abbraccio collettivo di amore e solidarietà
Anche il presidente del Rozzano Calcio, Marco Capitelli, ha espresso il suo cordoglio. “È un dramma che lascia senza parole. Ogni parola rischia di sembrare superflua. L’unica cosa che possiamo fare è essere vicini alla famiglia, farle sentire tutto il nostro affetto e la nostra solidarietà”.
In un comunicato diffuso nel pomeriggio, la società ha ribadito il suo dolore: “La Rozzano Calcio – la dirigenza, lo staff, i mister e tutti gli atleti – si uniscono alla famiglia di Oscar in questo momento di sconforto. Sarai per sempre nei nostri cuori. Riposa in pace, piccolo Leoncino”.
Venerdì, Rozzano si fermerà. La città si stringerà attorno a Oscar e alla sua famiglia. Sarà un momento di dolore, ma anche di amore e di ricordo. Perché un bambino come Oscar non si dimentica. E anche se non potrà più rincorrere quel pallone, il suo spirito vivrà per sempre nei cuori di chi lo ha conosciuto.