Mister Primi: “Vi racconto il mondo del calcio giovanile”

L'intervista in esclusiva ad un vecchio amico di Sportlegnano.it oggi a Canegrate

CANEGRATE – Il calcio giovanile resta uno dei temi più discussi e interessanti dello Sport, con i giovani talenti dei Settori Giovanili formati per diventare delle gemme preziose per la Prima Squadra e non solo. In merito a questo focus e alla sua importante carriera nei Settori Giovanili abbiamo sentito in esclusiva per il nostro sito Massimo “Mister” Primi, attuale responsabile scout delle giovanili del Canegrate.

L’esperienza a Legnano

“Ho allenato 3 anni l’Academy Legnano con i 2011, vincendo 3 anni di fila il campionato e tornei vari contro squadre importanti come Lecco, Juve, Pro patria, Inter, Piacenza. Insieme ai bambini eravamo un gruppo forte e con grande talento, infatti poi quando sono andato via ho saputo che 8 ragazzi hanno avuto la possibilità di fare un notevole salto di livelloa. Nel corso di quelle stagioni con i lilla ho conosciuto moltissime persone, ho instaurato parecchi rapporti di amicizia con molti allenatori preparati. E’ stato un percorso molto formativo”.

Una nuova vita a Canegrate: dalla panchina alle tribune

“Da quest’anno non alleno più, sono a Canegrate come responsabile scouting e devo dire che mi piace molto, mi lascia anche molto tempo libero in settimana. Il mio compito è quello di osservare e individuare i prospetti migliori della zona, cerco di fare una piccola selezione insomma”.

Canegrate posto ideale per crescere

“È una società ambiziosa che si sta migliorando anno dopo anno, ottenendo risultati importanti. Abbiamo due squadre regionali, due squadre élite e gruppi molto competitive anche nell’attività di base”.

Il calcio giovanile in Italia

“Ci sono molti ragazzi giovani interessanti, io dico sempre che il calcio è semplice e bisognerebbe tornare a qualcosa di più antico e non troppo moderno, si lavora solo col pallone oggi, serve più sacrificio anche senza palla. Gli allenatori devono essere bravi a livello umano prima di tutto, per come parlano e insegnano, come si esprimono soprattutto con i piccolini. In Italia poi c’è poca meritocrazia, ci sono troppi raccomandati, e questo danneggia il movimento sportivo”.