Il progetto della Polisportiva S. Ambrogio: “I nostri ragazzi liberi di giocare, imparare e fare gruppo”

La lunga intervista nella quale ci viene raccontato il nuovo progetto della Polisportiva S.Ambrogio di Parabiago

PARABIAGO – Oggi vi raccontiamo il progetto della Polisportiva S.Ambrogio di Parabiago, una realtà che negli ultimi anni ha saputo evolversi e rinnovarsi sempre di più, unendo calcio e valori al divertimento e alla voglia di imparare stando nel gruppo. Di questo e molto altro ce ne ha parlato Alberto Pelletti, Direttore responsabile del settore giovanile calcistico della società.

Un nuovo progetto: la missione

“La nostra Polisportiva impegna oltre ai ragazzi del calcio, un gran numero di ragazze con la pallavolo. Per quello che mi riguarda, dopo quindici anni sono tornato quattro anni fa dopo la chiamata del nostro Presidente, Michele Carabelli per dare una mano a risollevare il Settore Calcio della Polisportiva, che nel frattempo non godeva di buona salute, ora è il settore più piccolo rispetto alla pallavolo, stiamo però lavorando a fondo e siamo costantemente alla ricerca di nuovi ragazzi e Mister per completare i nostri organici. Al momento con soddisfazione contiamo 5 squadre del settore pre agonistico, due squadre dei più piccoli giocano con la Federazione CSI ( Scuola Calcio e Under 9 ), mentre le due squadre Pulcini e la squadra Esordienti sono affiliate alla FIGC”.

Insegnamenti e valori, questo è lo sport e i genitori devono essere meno pesanti

“L’obiettivo per il settore calcio è quello di allargarci per avere almeno 2 squadre del settore agonistico. La missione è ambiziosa e i ragazzi ben guidati dai nostri Mister sono la nostra base importante per questa ripartenza e per fare. La nostra “preghiera” verso i genitori ad ogni inizio anno è la medesima da sempre: cari genitori occorre lasciare i ragazzi liberi di divertirsi visto che hanno già la scuola che li impegna, da noi devono venire per imparare e giocare, giocare con la palla, fare calcio, tornare a correre in un prato anzichè stare lì con in mano uno smartphone. Sarebbe una bella cosa se riuscissero a portarli al campo e lasciarli soli tornando poi per l’ ora della fine degli allenamenti”.