Di Nunno: dal Lecco alla Baranzatese

"....non tornerò più a Lecco e resterò qui a Cormano"

BARANZATE – Non è sparito, anzi, ritorna in scena come riporta La Provincia Unica. Anche se da un piccolo paese vicino alla “sua” Cormano, precisamente da Baranzate, a sette chilometri di distanza. Parliamo di Paolo Leonardo Di Nunno, fino a poco tempo fa presidente del Lecco. Un grande protagonista della promozione in Serie B, ma anche responsabile del fallimento nella stessa categoria (con i figli e il direttore sportivo Fracchiolla al timone). Insomma, come sempre nella sua carriera, dalle stelle alle stalle e viceversa. Un personaggio controverso, brusco, sempre fuori dagli schemi, che i tifosi del Lecco non dimenticheranno mai. E continua a far parlare di sé, annunciando: “Presto sarò presidente della Baranzatese 1948, che milita in Promozione. Sarò un presidente ‘senza portafoglio’, nel senso che non investirò un euro. Ho lasciato tutto a Lecco, iniziando dal Comune che ha approfittato della mia generosità per rifare lo stadio gratuitamente. Anzi, con due milioni di euro miei… Alla fine non tornerò più a Lecco e resterò qui a Cormano. E poi a Baranzate, dove mi vogliono tutti”.

Dopo aver affrontato le polemiche del finale della scorsa stagione, Di Nunno si sta preparando per una vacanza nella sua casa in Liguria, ma certamente non ha smesso di pensare al Lecco. È rimasto amareggiato e molto deluso, soprattutto dal Comune, ma in fondo pensa ancora, e forse lo farà sempre, al Lecco. “Spero che possa andare bene, anche se non vedo grandi movimenti di mercato. So però che il nuovo presidente ha molte spese”.

Tuttavia, su questo argomento, l’ex patron non si sbilancia e non fornisce cifre. Si sa però che la nuova proprietà ha affrontato l’operazione. Da altre fonti si apprende che il presidente Aliberti si è fatto carico delle spese rimanenti per il rifacimento dello stadio, oltre a una “buonuscita” da parte di Di Nunno, di importo inferiore. Se, come detto dallo stesso Di Nunno, mancava circa un milione di euro da corrispondere ai fornitori, si può ipotizzare che l’intera operazione sia costata circa 1,3 milioni di euro per la cessione della società dai Di Nunno agli Aliberti. Questo risponde anche alle esigenze di “spending review” o semplice prudenza che la nuova società sta adottando sul mercato. Per ora il mercato è piuttosto silenzioso, anche se c’è tempo fino al 31 agosto per concludere le operazioni e, soprattutto, Baldini vuole testare la squadra in Coppa Italia per capire cosa ha davvero a disposizione e aggiustare la strategia in corso d’opera. Attualmente, nessun attaccante di rilievo sarà ingaggiato finché la situazione delle uscite (Ardizzone, Mangni, Louakima in primis) non sarà risolta.