
La Fondazione Palio stila il bilancio dell’edizione 2024
LEGNANO – I numeri della manifestazione, tra visualizzazioni web e televisive, riscontri sui social e, soprattutto, introiti pubblicitari, sono tutti in crescita rispetto all’edizione precedente. Questo è stato il punto di partenza dell’incontro organizzato dalla Fondazione Palio per fare il bilancio di una manifestazione iniziata martedì 27 febbraio con l’esposizione dei costumi del Palio di Legnano al Parlamento europeo, culminata domenica scorsa allo stadio Mari e che si concluderà a giugno con la Lunga notte delle chiese.
Nella sala degli Stemmi di palazzo Malinverni, i vertici della Fondazione hanno fatto il punto della situazione. Un dato importante è l’aumento degli introiti pubblicitari che finanziano la manifestazione: i 105.000 euro del 2022 sono diventati 110.000 nel 2023, e sono raddoppiati a 221.024 euro nel 2024. Questa crescita sarà difficile da invertire.
Durante le iniziative collaterali di domenica, la Festa Medioevale al Parco Falcone e Borsellino ha attirato circa 3.000 persone, con 300 bambini impegnati nei giochi medievali, mentre lo stadio Mari, tutto esaurito, ospitava oltre 8.000 spettatori.
Dal 1º aprile al 30 maggio, i siti web del Palio hanno raccolto oltre 64.000 utenti unici e registrato 207.000 visualizzazioni, secondo le statistiche della Fondazione. La pagina Facebook ha raggiunto mezzo milione di persone con 25.000 interazioni, mentre su Instagram sono state raggiunte 48.000 persone con 8.500 interazioni. Gli ascolti televisivi di domenica mostrano una media di circa 43.000 spettatori per la diretta su Antenna 3, con uno share del 2,35% nella fascia oraria tra le 16:30 e le 20, il secondo più alto in Lombardia. Le visualizzazioni in streaming della diretta hanno superato le 135.000.
Qua forse vediamo concretamente che a parte Legnano ed il legnanese l’appeal del palio non colpisce altrove. Pochi, pochissimi spettatori davanti alla tv e nelle dirette.
Peraltro 8.000 persone allo stadio è una cifra davvero esigua rispetto al passato. Per non parlare delle code in entrata allo stadio stesso: estenuanti con persone in attesa anche per 30 minuti prima di entrare al campo.
Sulla corsa: la sabbia ha portato la sicurezza nei confronti dei cavalli, ma anche la noia della corsa stessa. Chi parte per primo vince nel 99% dei casi.
Un Palio non emozionante come in passato. Un Palio che è diventato quasi un copione di se stesso senza novità di sorta eccezion fatta per le manifestazioni collaterali peraltro limitate alla festa medioevale.
Un Palio che se in futuro vorrà sopravvivere oltre Legnano dovrà per forza di cose cambiare formula e location.