Calcio: l’Italia sprofonda al decimo posto del ranking FIFA

Una crisi profonda che mina le radici stesse del nostro amato sport nazionale

MILANO –  La Croazia supera l’Italia. Non nel Girone B di Euro 2024, ma nel ranking FIFA. In attesa dello scontro di lunedì sera a Lipsia nella terza giornata della fase a gironi, il nuovo aggiornamento della classifica mondiale FIFA vede la squadra di Dalic salire al nono posto con 1728.3 punti, superando gli azzurri, che si trovano a 1724.37 punti.

Nella top ten, scambio di posizioni anche tra Brasile e Inghilterra, con la Seleção che conquista il quarto posto a scapito della nazionale dei Tre Leoni. Al vertice del ranking rimane saldamente l’Argentina con 1860.14 punti. Un anno fa, l’Italia era all’ottavo posto in classifica.

Italia, patria del calcio glorioso, si trova ora invischiata in una crisi profonda che mina le radici stesse del nostro amato sport nazionale. Come un poeta decadente che vede sfumare il proprio vigore, così la nostra Nazionale arranca, lontana dai fasti di un tempo. La crisi del calcio italiano è palpabile, visibile in ogni aspetto, dalle tribune semi-vuote alle prestazioni altalenanti sul campo.

Una volta, i vivai italiani erano forzieri di talenti, fucine dove nascevano campioni forgiati da un’inesauribile passione per il gioco. Oggi, però, la mancanza di investimenti nei settori giovanili e una visione miope dei club, più interessati ai rapidi ritorni economici che alla coltivazione dei futuri fuoriclasse, hanno portato a una pericolosa stagnazione. I giovani italiani, spesso trascurati a favore di giocatori stranieri pronti subito, faticano a trovare spazio per crescere e maturare.

La Serie A, un tempo il campionato più bello del mondo, sembra aver perso smalto e attrattiva. L’incessante ascesa delle leghe straniere, con investimenti colossali e stadi moderni, ha lasciato il nostro torneo nell’ombra. Gli stadi italiani, vetusti e inadatti a ospitare il calcio del XXI secolo, sono diventati simbolo di una crisi gestionale che appare inarrestabile. Il tifo appassionato di un tempo ha ceduto il passo a spettatori sempre più disillusi, mentre i campioni preferiscono altre destinazioni più prestigiose e remunerative.

La Nazionale Italiana, da sempre specchio del nostro calcio, soffre di questo declino strutturale. L’assenza di una chiara identità tattica, unita a una gestione tecnica spesso incoerente, ha prodotto risultati deludenti. La mancata qualificazione ai Mondiali e le recenti prestazioni altalenanti in Europa sono il sintomo di una squadra che ha perso la propria anima combattente. Il catenaccio e il contropiede, che furono i baluardi del nostro successo, sono ormai reliquie del passato, sostituiti da una ricerca affannosa di un gioco moderno che non trova radici solide.