Sport inclusivo, il lavoro del Maestro Fausto Merlotti

Le attività svolte dalla Shotokan di Cuggiono e Arconate

CUGGIONO (MI) – Il Maestro Fausto Merlotti, assieme al resto dello staff della KSA – Karate Shotokan di Arconate e Cuggiono, si sta impegnano da tempo a portare avanti l’idea di sport inclusivo, per far sì che nessuno si possa sentire in disparte durante le sue lezioni.

“È da anni che siamo nell’ambiente e facciamo il possibile per aiutare chi è più in difficoltà. Spesso ci è capitato di collaborare con alcune cooperative della zona. La scorsa estate, grazie all’associazione Albatros di Castano Primo, alcuni dei ragazzi che loro accolgono hanno potuto svolgere lezioni gratuite per due mesi. Recentemente abbiamo fatto una gara in cui sono stati inseriti anche i nostri atleti con disabilità. Inoltre, due parroci ci hanno già contattato per organizzare delle lezioni durante i prossimi centri estivi”. 

A Cuggiono il secondo Gran Prix di karate

Il Maestro Merlotti, che da poco ha ricevuto il 6° Dan, ha poi continuato:“Abbiamo anche intrapreso un percorso di incontri con tutte le classi della scuola elementare di Cuggiono, l’ultimo è stato fatto proprio il mese scorso. Questo progetto, totalmente gratuito, ci ha permesso di far sì che ogni sezione potesse fare cinque lezioni. Durante questi incontri ho notato che molti ragazzi hanno problematiche di diverso tipo, soprattutto legate all’aspetto cognitivo-comportamentale. Grazie anche all’aiuto delle loro maestre di sostegno, siamo riusciti a mettere insieme delle lezioni produttive. Le maestre di sostegno hanno un ruolo molto importante, spesso sono proprio loro che ci contattano e poi vengono ad assistere alle nostre attività in palestra”.

Il Maestro Fausto Merlotti
A Cuggiono il secondo Gran Prix di karate

Come si svolgono i vostri corsi?

“I nostri corsi sono collettivi, ci sono sia normodotati che non, in modo da portare avanti il tema dell’inclusività il più possibile, visto che spesso, in altri ambienti, i ragazzi con disabilità sono lasciati più in disparte. Per noi è  importante che tutti gli atleti imparino a stare insieme, visto che facciamo anche kata a squadre. È bello vedere quando un ragazzo normodotato aiuta uno con difficoltà spiegandogli come svolgere l’esercizio al meglio. Spingo molto affinché si creino queste situazioni. É normale che all’inizio ci sia un po’ di diffidenza da entrambe le parti, ma è solo questione di tempo. Per fortuna nessuno dei miei ragazzi si comporta da bullo, ma nei vari incontri a scuola mi è capitato che gli altri dicessero: ‘ma tanto non capisce’ oppure ‘tanto non ci riesce’. In queste occasioni cerco sempre di spiegare che non è vero che non è capace, ma ha solo bisogno di tempistiche diverse per approcciarsi a un nuovo esercizio”.

A Cuggiono il secondo Gran Prix di karate

Quanto le arti marziali possono aiutare ragazzi con difficoltà?

“Ai ragazzi con disturbi comportamentali o deficit dell’attenzione spesso viene consigliato di svolgere questo tipo di sport; in questo modo possono avere qualche ora di sfogo e, allo stesso tempo, dare un po’ di sollievo alle famiglie. Inoltre, possono imparare la disciplina tipica delle arti marziali e lavorano per migliorare la loro concentrazione e  coordinazione”.

Qual è l’atteggiamento dei genitori? 

“È differente, alcuni lasciano i ragazzi senza problemi, altri invece restano per tutta la lezione. Come società, cerchiamo sempre di coinvolgere anche i genitori. Ad esempio, in occasione della Festa della Mamma, faremo dei percorsi in palestra ai quali parteciperanno anche i genitori, in modo che diventino parte attiva dell’attività stessa”.