impianti sportivi |
Nuoto e Pallanuoto
/

Gianni Leoni, la nuova piscina di Legnano non adeguata per l’agonismo

29 maggio 2024 | 08:00
Share0
Gianni Leoni, la nuova piscina di Legnano non adeguata per l’agonismo
Gianni Leoni

Il nuovo progetto della piscina orientato verso l’uso amatoriale, il nuoto agonistico rischia di dover emigrare altrove

LEGNANO – Nonostante i significativi risultati ottenuti negli ultimi anni, il Team Legnano Nuoto si trova ad affrontare una sfida importante: continuare il proprio lavoro di grande qualità tecnica e sportiva in una struttura che già oggi è lontana dal soddisfare le attuali esigenze, ma che in futuro, nella nuova piscina comunale di cui breve inizieranno i lavori di realizzazione, renderanno di fatto impossibile svolgere un’adeguata attività agonistica.

Le dimensioni della nuova vasca coperta da 25 metri, la completa ristrutturazione della vasca olimpionica, il cui spazio dedicato al nuoto verrà drasticamente ridotto, la totale mancanza di palestre per la preparazione fuori acqua, sono infatti solo alcuni degli aspetti che rischiano di costringere le società sportive che utilizzano il polo natatorio legnanese come propria base a cercare soluzioni altrove, necessariamente fuori città.

Una situazione che rappresenta dunque un ostacolo per il progresso degli atleti e per il mantenimento degli alti standard di prestazione che un team come il Legnano Nuoto ha raggiunto. La mancanza di spazi adeguati e di risorse idonee rischia infatti di compromettere il futuro di molti giovani talenti, limitando le loro opportunità di crescita e di successo sia a livello nazionale che internazionale di una società sportiva che conta quasi 200 atleti, dai più piccoli fino agli esordienti ed ai master.

Team Legnano Nuoto

Per capire meglio le problematiche abbiamo incontrato nei giorni scorsi GianniLeoni, tecnico federale tra i più apprezzati in Italia e all’estero, collaboratore delle Squadre Nazionali italiane, sia a livello giovanile che assoluto, con un curriculum di grande prestigio: Allenatore della Nazionale Assoluta in una Olimpiade, 7 Campionati del Mondo, 10 Campionati Europei, 3 Universiadi, 2 Giochi del Mediterraneo, 1 Coppa Latina e ad oltre 50 Meeting Internazionali.
Tra i suoi atleti più rappresentativi spiccano i nomi di Marcello Saporiti, Paolo Villa, Nicolò Ossola, Fabrizio Sottile, Martina Rabbolini, Luca Dioli, Ilaria Scarcella, Matteo Rivolta, Andrea Vergani, Silvia Scalia e AriannaCastiglioni.
Tra i fondatori del Team Legnano Nuoto, Leoni riveste il ruolo di Dirigente oltre che di Capo Allenatore.

Non si può parlare del Team Legnano Nuoto senza ricordare i successi significativi dei propri atleti sia a livello nazionale che internazionale.
Assolutamente sì. Abbiamo visto molti dei nostri atleti competere a livello nazionale e internazionale. Ad esempio, MartinaRabbolini, che ha già partecipato a due Paralimpiadi, sta aspettando la convocazione per la terza. Questo è un risultato della nostra filosofia di formazione continua e personalizzata“.

La visione di sviluppare una cultura sportiva è fondamentale per continuare l’attività sportiva e far crescere la squadra?
Sì, confermo. È essenziale non solo per la crescita della squadra, ma anche per lo sviluppo personale degli atleti. Gli atleti che sia qui a Legnano che nelle altre località dove ho avuto modo di lavorare in passato sono cresciuti ed hanno sviluppato le loro capacità grazie a questa impostazione.”

Team Legnano Nuoto

Come gestite la formazione dei giovani atleti?
Iniziamo a lavorare con loro sin da piccoli. Abbiamo un programma che coinvolge i bambini dai primi passi nello sport fino ai livelli avanzati, seguendoli con attenzione in ogni fase del loro sviluppo. Questo processo ci permette di crescere atleti che non solo eccellono nello sport, ma che si formano anche come persone.”

Un lavoro, quello svolto sui più piccoli, che però a Palazzo Malinverni è stato considerato alla stregua di una “scuola nuoto” e come tale penalizzato a livello tariffario.
Purtroppo abbiamo avuto la brutta sorpresa di veder valutato il nostro lavoro propedeutico all’agonismo alla stregua di un comune corso di nuoto e quindi equiparato ad un’attività commerciale, cosa che evidentemente non è. Noi portiamo i più piccoli a prendere confidenza con l’acqua, con l’ottica di arrivare a far crescere in loro la consapevolezza del movimento e della respirazione nella vasca, per portarli poi attraverso un percorso di crescita a diventare dei giovani atleti. Questo in maniera forse eccessivamente burocratica non è stato compreso.”

Team Legnano Nuoto

Cultura sportiva ed attenzione alla crescita dei propri giovani atleti non assume dunque un’importanza solo in senso sportivo, ma anche e soprattutto in senso sociale
Fare sport fin da piccoli aiuta alla socializzazione, fa crescere anche l’identità e la personalità e soprattutto, fatto non da poco, permette di seguire una vita “sana” sotto ogni punto di vista, togliendo dal divano ma anche in qualche caso dalla strada i nostri giovani“.

Però qui nascono i problemi: la piscina di Legnano oggi e soprattutto in futuro è in grado di supportare tutti questi programmi?
Al momento, affrontiamo diverse sfide. La piscina che utilizziamo attualmente non è completamente adeguata per tutte le esigenze dell’agonismo. Il nuovo progetto della piscina sembra essere più orientato verso l’uso amatoriale, lasciando poco spazio alle attività agonistiche. Questo è un problema serio perché limita le possibilità di allenamento per i nostri atleti di alto livello. Senza una progettualità adeguata e un dialogo che rispetti tutte le parti coinvolte, sarà difficile progredire. Ritengo che si debba sottolineare un punto cruciale: per noi del Team Legnano Nuoto, l’obiettivo non è solo insegnare a nuotare, ma anche sviluppare atleti di alto livello. Questo dipende non solo dal talento e dalla qualità degli allenamenti, ma anche dalle opportunità offerte dalle strutture e dal supporto della comunità. Senza strutture adeguate, il potenziale dei nostri atleti rimane inespresso. È quindi essenziale che l’Amministrazione Pubblica comprenda l’importanza di fornire risorse e spazi idonei per permettere agli sportivi di eccellere.

Prospettive insomma diverse rispetto a quelle inizialmente prospettate al tecnico al suo arrivo a Legnano.
Quando sono arrivato qui mi era stato prospettato un progetto importante che puntava alla realizzazione di una piscina olimpionica da 50 metri che avrebbe soddisfatto le esigenze della città e della Nazionale, ma poi le cose non sono andate come previsto. I progetti iniziali sono stati bloccati, impedendo alla squadra di coltivare nuovi talenti e di allenarsi adeguatamente. Le aspettative erano alte, ma la mancanza di strutture ha creato difficoltà enormi. La rinascita dello sport nella nostra Regione, e in particolare del nuoto, richiede investimenti significativi in infrastrutture adeguate. Il progetto originario prevedeva non solo una piscina da 50 metri, ma anche altre vasche e spazi per l’allenamento. Tuttavia, questi piani non sono stati realizzati, lasciando molti giovani atleti senza la possibilità di allenarsi in condizioni ottimali. Ragazzi con grandi aspirazioni hanno dovuto cercare altre strutture, mentre il sostegno per le attività sportive locali è diminuito. La nostra squadra ha sempre cercato di formare atleti di alto livello. L’obiettivo era allenare i più giovani insieme ai veterani, creando un ambiente di crescita e miglioramento continuo. Parlare con le istituzioni per ottenere supporto è stato difficile, e la mancanza di strutture adeguate ha complicato ulteriormente le cose.

Team Legnano Nuoto

Come pensate di risolvere questo problema?
Se il nuovo progetto dovesse andare avanti così com’è, dovremo cercare altre soluzioni. Stiamo valutando la possibilità di spostarci in altre strutture per garantire che i nostri atleti possano continuare a allenarsi in condizioni adeguate. È una situazione complicata, ma siamo determinati a trovare una soluzione. Noi vogliamo continuare a promuovere una cultura sportiva che non solo sviluppi atleti di alto livello, ma che formi anche persone capaci e responsabili. Il nostro impegno è di offrire le migliori opportunità di crescita a tutti i nostri atleti, indipendentemente dalle difficoltà strutturali che potremmo incontrare.”

Avete ricevuto supporto dalle istituzioni locali?
Purtroppo, il supporto non è stato sufficiente. Ci sono stati pochi ascolti da parte delle istituzioni, e questo ha reso più difficile portare avanti i nostri progetti. Il progetto della nuova piscina è palesemente strutturato per un utilizzo non agonistico del nuovo impianto.”

Team Legnano Nuoto

Se da una parte è comprensibile che chi lo andrà a realizzare e gestire dovrà fare i conti con la una sostenibilità economica, dall’altro è vero che attualmente sono quattro le società sportive che utilizzano la Piscina “Ferdinando Villa” e che, per il grande lavoro che svolgono e per la grande esperienza che hanno maturato, anche grazie ai propri dirigenti e tecnici, avrebbero potuto essere un importante punto di riferimento, una sorta di “super-consulente“, con il quale sarebbe stato logico interfacciarsi e collaborare.

Invece questo non è stato fatto. L’apertura del nuovo impianto sancirà di fatto la fine dell’attività agonistica, almeno quella ad alto livello alla quale ormai da decenni le varie società sportive che gravitano intorno alla struttura di Via Gorizia ci hanno abituato. Come ricordato in apertura, la nuova vasca coperta da 25 metri presenta dimensioni in pianta tali da impedire la sua omologazione, ad esempio, per una gara storica come il Trofeo Sprint di nuoto, che negli anni era diventato un appuntamento ormai di livello nazionale, attirando centinaia di atleti da ogni parte d’Italia, seguiti da un pubblico che la nuova piccola tribuna prevista non potrebbe in ogni caso ospitare.

La stessa profondità della vasca taglia fuori anche il nuoto sincronizzato, che potrà utilizzarla solo per gli allenamenti ma non per le gare. Lo stesso dicasi per la pallanuoto, che al massimo potrà ambire alla Serie C, un livello decisamente troppo basso per poter pensare di intraprendere un serie lavoro di programmazione futura.

La vasca olimpionica, che oggi, grazie alla tensostruttura temporanea di copertura, permette ai tanti atleti di potersi allenare in uno spazio assolutamente adeguato, verrà ridotta pesantemente, per lasciar spazio alla zona ludica, che avrebbe a nostro parere meritato una soluzione differente che non andasse ad intaccare una struttura che per decenni è stato un vanto a livello regionale e nazionale.

Certo, maggiori dimensioni e profondità delle vasche significa maggior volume di acqua da riscaldare per mantenere la corretta temperatura e quindi, in estrema sintesi, maggiori esborsi economici per il gestore. Ma forse è proprio questo il punto: vista l’importanza, sia dal un punto di vista sportivo che da quello più strettamente sociale – visti gli altri numeri di atleti agonisti che vi gravitano – che gli sport del lavoro svolto dalle società sportive che utilizzano la piscina “Ferdinando Villa”, non sarebbe stato meglio valutare gli “extracosti” e magari riconoscerli al futuro gestore?

Che ricaduta avrà, soprattutto da un punto di vista sociale, il rischio concreto che molti giovani legnanesi decidano di abbandonare lo sport che amano, in una città dove fare attività sportiva sempre essere diventata un lusso invece che una vera e sana opportunità?
Domande che abbiamo girato al Primo Cittadino LorenzoRadice ed al suo Assessore allo Sport GuidoBragato, le cui risposte vi proporremo nei prossimi giorni.