Calcio Malato: società che chiedono soldi ai genitori per debutto in D o Lega Pro

Soldi anche per giocare nella Juniores
LEGNANO – Soldi per avere minutaggio in serie D o in lega Pro. Genitori disposti a tutto pur di veder giocare il proprio figlio in una squadra professionistica o semi professionistica.
Storie comuni, questa volta scoperte con particolari a Pontedera, addirittura nel calcio giovanile come scrive sul Giorno, Giulio Mola: “Mandai una segnalazione alla Figc nell’agosto nel 2023 – spiega la mamma di uno di quei calciatori – e mi fu risposto che dovevano acquisire alcuni dettagli. Spiegai bene cosa succedeva nelle squadre del vivaio, in particolare la Juniores e la Primavera: il ds del settore giovanile faceva accordi economici con i genitori, di fatto soldi in cui si parlava pure di minutaggi dei figli. Oltre alle spese per i provini di tre giorni con obbligo di soggiorno in una determinata struttura. Altri genitori erano anche in possesso di registrazioni consegnate agli inquirenti”.
Adesso che le indagini sono partite dalla Procura Federale è arrivata anche la sentenza: 6 mesi di inibizione a Emiliano Branca, collaboratore tecnico del settore giovanile del Pontedera.
Questa la motivazione: “Per avere svolto in favore del club la funzione ed attività di direttore sportivo delle squadre militanti nelle categorie Primavera e Juniores, con particolare riferimento alla composizione ed organizzazione dei gruppi squadra, alla selezione ed ingaggio dei calciatori, alla gestione dei rapporti tra società e calciatori ed alla gestione dei calciatori fuori sede, pur non essendo iscritto nell’Elenco Speciale dei Direttori Sportivi”.
Il nulla insomma, considerando il giro di affari prodotto: assegni, bonifici bancari o contanti, somme di denaro dai 1.500 euro passando per i cinquemila e fino a 7mila euro. Lo stesso Branca era già stato inibito due volte.
Ma il giro di affari anche in serie D è notevole: 10-15 anche 20mila euro per gli under da far debuttare in serie D con minutaggio stabilito. Il tutto grazie a ds dg e procuratori complici ci questo giro di affari. Società che fanno affari e soldi senza tirare fuori manco un euro, specie per le Juniores nazionali in cui gioca davvero di tutto. Padri con portafogli capienti e, udite udite, anche allenatori disposti a pagare per allenare.
Il calcio italiano è malato e non ci sono cure viste le pene irrisorie con cui gli addetti a lavori vengono sanzionati. Dirigenti che non pagano dazio alcuno e l’esempio di Branca del Pontedera è uno delle centinaia.