
Si conclude dopo quasi cinque anni una vicenda che portò alla caduta della giunta legnanese a poche settimana dalle elezioni europee del 2019
LEGNANO – Dopo quasi cinque anni, l’ex Sindaco di Legnano GianbattistaFratus, il suo Vice MaurizioCozzi e l’ex Assessore alle Opere Pubbliche ChiaraLazzarini sono stati assolti dalle accuse lanciate loro nel corso dell’inchiesta “Piazza pulita“, che tanto scalpore, anche a livello mediatico, aveva scatenato nel maggio del 2019, a poche settimane dalle elezioni Europee.
Accuse che avevano comportato l’arresto dei tre politici legnanesi e per Cozzi, anche ad un mese di custodia cautelare in carcere.
Dopo che nel processo di primo grado Fratus era stato condannato a due anni e due mesi, Cozzi a due anni e Lazzatini ad un anno e tre mesi, in Appello la decisione è stata interamente capovolta, in linea con la Procura Generale che aveva chiesto l’assoluzione dei tre indagati. Oggi la conclusione definitiva della vicenda, con la completa assoluzione dei tre politici da tutte le accuse.
Immediata la reazione della sezione legnanese della Lega, partito dell’ex Sindaco: “Le scuse non bastano – si legge in un comunucato diffuso subito dopo la sentenza – Sono passati cinque lunghissimi anni. Alla fine, la verità, tenace, è riuscita ad emergere. Non è sempre scontato che il castello di accuse costruite ad arte, dopo aver distrutto il nemico politico, si accartocci su se stesso crollando. Ci è voluta molta pazienza abbinata alla professionalità dei legali per sgretolare un pezzo per volta le infamanti accuse.
Per noi è finita così, con una sentenza di assoluzione, non grazie a qualche cavillo procedurale, ma con una piena e cristallina certificazione di non colpevolezza.”
“Gianbattista è innocente, nei siamo felice, ne eravamo sicuri sin dal primo giorno – continua il comunicato – Nel frattempo un uomo per bene è stato distrutto. Sicuramente sul fronte pubblico, il fango ha fatto il suo effetto, ma quello che più ci lascia amareggiati è che questa disavventura, figlia di una esigenza esclusivamente politica, ha colpito nell’intimo gli equilibri di una famiglia. Niente tornerà come prima. Il dolore, la paura, lo sconforto patiti in questi lunghi anni non potranno essere risarciti. Il vero limite del nostro sistema giudiziario è che di fronte anche ad un errore enorme nessuno pagherà. Vi è assoluto bisogno di maggiore garantismo, bisogna lavorare per l’affermazione di una vera civiltà giuridica.”
“Eravamo in prossimità delle elezioni europee del 2019. Evidentemente serviva un colpo di scena. E così che si è iniziato a pianificare un bel arresto ad orologeria, di quelli che finiscono su tutte le prime pagine. Servono indizzi di reato e quindi si va a raccogliere un bel pacchetto di intercettazioni che selezionate ad arte, costituisco le solide fondamenta dell’accusa. Tutto questo cemento ci ha messo ben cinque anni per trasformarsi in carta pesta. Nel frattempo l’interesse pubblico è stato fortemente messo in discussione, Legnano ha dovuto rinunciare ad un sindaco onesto, ha subito la nomina di un commissario incapace di gestire le priorità della città ed è andata ad elezioni amministrative piena del fango generato da accuse infondate.
Sono stati e continuano ad essere anni bui, il peccato originale nasce negli uffici di un magistrato che dovrebbe servire il paese e che nel migliore dei casi ha commesso gravi errori.
Siamo sicuri che nessuno dei paladini della giustizia, quelli che prontamente sono scesi in piazza o hanno costituito comitati per la legalità, avrà l’onestà di scusarsi per le ingiurie gratuite sprecate all’indirizzo di un uomo onesto.
A distanza di cinque anni sul fronte della magistratura poco è cambiato, anzi, continuano ad emergere episodi estremamente preoccupanti. Troppo spesso chi dovrebbe essere super partes risulta militante.
A breve le elezioni europee torneranno ad occupare l’attenzione mediatica. Vi auguriamo di non subire quello che è capitato a noi. Ringraziamo Gianbattista per essere riuscito a resistere“, conclude in comunicato della Lega.