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Storie di calcio – Il Natale allo stadio

25 dicembre 2023 | 00:00
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Storie di calcio – Il Natale allo stadio

Con Carmelo Calabrò ripercorriamo la storia del calcio italiano, quando in Italia sia giocava anche il 25 dicembre

LEGNANO – Prosegue la serie di articoli curati da CarmeloCalabrò dedicati al calcio ed alle sue storie. Oggi, 25 dicembre, vi parliamo di partite giocate proprio nel giorno di Natale.

Il Natale, è la festa più amata dell’anno. Ovunque si respira un’atmosfera meravigliosamente gioiosa. Del resto, questa grande Festa ha un importante significato, sentimenti religiosi, tradizioni, usanze, e tante storie, davvero tante storie, da raccontare, nelle case calde e accoglienti, nel calore domestico (di cui ci era stata sottratta, con malinconia, durante la pandemia e l’emergenza sanitaria, ormai superati) delle nostre città.

Ma lasciano stare per un attimo l’abete con le palline colorate, gli addobbi, e la scena natalizia del presepe, nella gelida notte di Natale, con i pastori e con la stella cometa (la più grande gloria che ci poteva essere, per una stella, di poter illuminare, il misterioso momento della nascita, e dell’ingresso di Gesù nel mondo), per parlare di alcune storie di aspetto puramente calcistico, che come vedremo, hanno punti di contatto, in qualche misura, in un senso o nell’altro, con i suoi protagonisti e luoghi.

In verità, lo so forse non siamo in tema, ma siamo a Natale. E, a sua volta, ciò che rende interessante questa giornata, è il momento giusto, e ancora più sorprendente, per rispolverare, in un viaggio appassionante nel tempo, piccole narrazioni di calcio, nella “cornice straordinaria del Natale”, con una potentissima esplosione di luce, tra passione e tradizione, nel campo dello sport.

Indubbiamente a questo proposito, vogliamo toccare con mano, e mettere in risalto, storie significative e ricordi, in uno scorso di cielo, legati alla “italianità” della passione del calcio.

Un filamento, tra cronaca e storia, tra emozioni e simboli, del nostro calcio, che al tempo stesso, saltano con il botto, come i tappi di champagne, nella giornata scintillante, del fascino natalizio o a inizio d’ anno, ebbro di musica, con le struggenti note, di Johann Strauss, Sul Bel Danubio Blu, o la Marcia di Radetzky, dal concerto di Capodanno, dell’ orchestra Filarmonica di Vienna.

Ebbene, nel giorno di Natale, il giorno segnato in rosso acceso nel calendario, siamo abituati da sempre a livello calcistico, a onorare, più che mai, il particolare valore delle feste natalizie, e in tale quadro, si ferma il gioco calcio.

Ciò premesso, niente pallone. E con una certa semplificazione possiamo dire (ed è un dato di fatto) che concluso il girone di andata, l’attività sportiva di calcio, si ferma in vista della tradizionale sosta natalizia, andando più o meno fino all’imbocco dell’anno nuovo.

A ripensarci, la prima vera sosta natalizia, la decisione ufficiale, avvenne nel 1952, quando il calcio si fermò dal 21 dicembre al 4 di gennaio.

Inoltre, la serie A non gioca, invece da diversi anni, e precisamente dal 1972, e secondo tanti, la tradizione natalizia non deve essere toccata.

Ma nel mondo, sono tanti, tuttavia, i campionati di calcio soprattutto d’Oltremanica, che nel giorno di Natale prevedono incontri sportivi.

Ma c’è stato un tempo che si giocava a pallone anche il 25 dicembre, anche negli angoli più sperduti. Molto particolare in tal senso è la storia tramandata della partita di calcio, che più delle altre, è rimasta nell’immaginario collettivo, come “La Tregua di Natale”, quando il calcio fermò addirittura la guerra, che stava sconvolgendo il mondo.

La storia è senz’altro interessante, e merita indubbiamente di essere ricordata.

Un vero e proprio miracolo di Natale, quello che si svolse il 25 dicembre del 1914 nel bel mezzo della Grande Guerra, dove alcuni soldati britannici, scozzesi, e in parte anche francesi, e tedeschi, dagli opposti schieramenti, fermarono per qualche ora le ostilità, in una “tregua spontanea” e interruppero gli orrori di quella guerra, posarono e misero da parte i fucili, (senza avere ricevuto alcun ordine ufficiale dai superiori, che non se la aspettavano) un gesto linguistico di cessate a fuoco, Waffenstillstand, cease-fire, cessez-le feu, per abbracciarsi, scambiarsi dei doni, cibo, tabacco, cioccolata sigarette. whisky, e senza giro di parole, invece di spararsi, si misero a cantare insieme, fraternizzarono fra loro e poi disputarono anche una partita amichevole di calcio.

Molti la considerano come la più bella favola di Natale. Si sussurra, che quella partita di calcio, disputata “in terra di nessuno” (pare nei pressi della cittadina di Yrpes, in Belgio) che parrebbe meritoria di essere narrata, alla fine fu vinta 3 a 2 dai tedeschi.

Certamente quei soldati, non erano partiti per fare un grande campionato, e questo si sa. Anche se già in Inghilterra, in quegli anni, il gioco del calcio era popolare, e stava diventando uno sport, un fenomeno mondiale.

Fu un’incontro di calcio, un match, durato circa mezz’ora, in un fragore di voci e ululati di gioia, in un Natale di fremiti e tempi turbinosi, con quel “Tapum” che martellava il cuore, con la tristezza di un presentimento oscuro, tessuto di dolore. Una volta concluso il clamore della partita di calcio, i soldati si guardarono in faccia, e da esseri umani, con profonda umanità e fratellanza, non riuscirono a trattenere le lacrime, e dopo abbracci e strette di mani, con un velo di malinconia, ritornarono nelle loro trincee e nei camminamenti, per riprendere il giorno successivo le ostilità.

A tal proposito, la storia è poi finita nei vecchi cimeli, in un’ album ingiallito, per poi spegnersi lentamente fino a farsi risucchiare dalla grande storia, senza un battito di ali.

A questi fatti si è ispirato il film Joyeux Noël, del regista francese Cristian Carion, candidato al premio Oscar.

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Ma tornando a noi, in punta di piedi, occorre ricordare, che anche la Serie A di calcio italiana, una volta, scendeva in campo il giorno di Natale o a Capodanno, mettendo in mostra gioco e gol.

Non potendo elencare tutte le partite, intorno al pianeta calcio, voglio almeno segnalare, la sfida in serie A, tra Bari-Milan che fu giocata il 25 dicembre 1960, valevole per la XII giornata di campionato, allo stadio Della Vittoria di Bari, davanti a circa ventimila spettatori, che gremirono le tribune e che avevano abbandonato il gustoso menù di Natale, il profumo dei cappelletti o dei passatelli, il grande e rituale pranzo, della Festa più amata, per seguire in maniera viscerale la propria squadra. L’incontro terminò con un pareggio per 0-0, ma lasciando un pesante strascico di polemiche per una gara giocata con ben poco spirito natalizio, come si può intuire dal titolo de “La Gazzetta del Mezzogiorno” che potete vedere qui sotto.

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Fatto sta che per restare nell’argomento, del mondo del pallone, ho colto la palla in balzo, per ricordare, anche l’incontro che si disputò tra le squadre del Lecco e della Roma, sempre il 25 dicembre 1960. La squadra del Lecco militava dal 25 settembre 1960 in serie A. Circa quindicimila tifosi, avevano abbandonato, in un certo senso, le tavole imbandite, il tradizionale appetitoso pranzo natalizio, con il bel piatto di tortellini, e risotto, e si erano recati, avvolti nei cappotti e nelle sciarpe, sotto la gagliarda bellezza dell’imponente, ombra del Resegone (dove un raggio di sole era riuscito a far breccia nella fitta nebbia di quella fredda giornata), nelle tribune dello stadio Mario Rigamonti- Mario Ceppi, per assistere, con aria di festa, la propria squadra del cuore, all’incontro  contro la Roma.

A leggere la stampa sportiva di quei tempi, la partita Lecco-Roma si svolse regolarmente, e in campo accadde poco e nulla. La forte squadra della Roma, prima in classifica, non rischiò molto, ma non riuscì a costruire grandi occasione da gol, contro la porta avversaria della squadra locale, dei blu celesti. La partita, per quanto mediocre, si mantenne, tra passaggi e gli stop, in parità, zero a zero, fino alla fine.

VarieLecco-Roma 0-0 - 25 dicembre 1960

Dopo questa nota di colore, nelle righe che seguono, è impossibile non ricordare che la squadra della Roma, aveva già giocato in precedenza ben altre due volte nel giorno di Natale.

E’ noto infatti, che la prima partita, fu giocata il 25 dicembre del 1938 in Coppa Italia contro la Vis Pesaro (società sportiva fondata nel 1898) dove al centro del campo, come riportano molte testimonianze, oltre al consueto scambio di saluti e di gagliardetti ci fu anche uno scambio di doni natalizi. Una storia quasi di altri tempi. La partita si concluse con 4-0 per la squadra della Roma. Poi il 25 dicembre del 1955, la squadra della Roma, si era ancora allacciate le scarpette, e disputò la partita, contro il Torino nella XII giornata di campionato.

Impossibile, alla fine di questa breve passeggiata, nel tempo non ricordare l’incontro del 25 dicembre del 1955, quando l’Inter perse sul campo del Genova per 4-3. Un clamoroso colpo di scena, una amarezza sulla panchina nerazzurra.

Poi 25 dicembre 1960, l’Inter, con il mago HelenioHerrera, si impose 4-1 sulla Spal (Società Polisportiva Ars Et Labora, società calcistica fondata nel 1907, con sede a Ferrara), regalando una ciliegina sulla torta e tanta gioia esaltante ai tifosi nero-azzurri.

Da ultimo ho voluto segnalare, in queste pagine, che anche la Juventus, “la Vecchia Signora” del calcio italiano, giocò il 25 dicembre 1960, contro la Sampdoria vincendo 3-2, e i bianconeri dimostrarono di possedere della classe, nonostante un avviò poco felice, forse per la posizione tenuta in campo.

Nonostante ciò, occorre ricordare, che il mio lavoro non ha avuto certo la pretesa di ritenere esauriti tutti gli avvenimenti sportivi di calcio, alla luce delle esperienze italiane, al quale è andata soffermandosi la mia ricerca. Ho voluto appena sollevare, una piccola velina, con la speranza di stimolare, nel lettore, nuove e più profonde attenzioni ai fatti.

D’altra parte, sono passati ormai molti anni, ma la grande passione per il gioco del calcio, football, specchio del nostro tempo, è diventato un fenomeno universale anche nel terzo millennio.

A chiusura dell’argomento è il caso si ricordare una citazione. Natale con i tuoi….ma anche con il calcio, tra una fetta di panettone e l’altra, e un grande brindisi, un cin-cin, indimenticabile, tra le luci variopinte, emozioni e una magica atmosfera.

Carmelo CalabròCarmelo Calabrò

Foto di copertina di master1305 su Freepik