Comune di Legnano: bufera sul presidente del consiglio Silvestri
“Come si lavora bene senza quel deficiente lì”.
LEGNANO – Riceviamo e pubblichiamo da Carolina Toia.
Quando l’inadeguatezza al ruolo supera il buonsenso, la maleducazione e la viltà fanno il resto.
Davvero pensavate che sarebbero passate sotto traccia le becere offese rivolte, dal presidente del consiglio Silvestri, al consigliere Toia (mio fratello), peraltro assente, durante l’ultimo Consiglio Comunale?
Davvero pensavate che sarebbe bastata una “magia” degli informatici cui vi siete rivolti (affinché venissero rimossi gli ultimi 20 secondi del video) per insabbiare ancora una volta le offese e le prevaricazioni cui sottoponete, da anni, le opposizioni?
Il presidente Silvestri, oltre a non aver (ancora) compreso quali siano i propri ‘doveri istituzionali’ (azioni per cui viene lautamente pagato ogni mese), ha dimostrato, per l’ennesima volta, di essere non solo incompatibile con la discussione sul
Pgt, ma, altresí, con il ruolo stesso che si trova, ahi noi, a rivestire.Con l’occasione, pertanto, vi ricordiamo noi quali dovrebbero essere i principi ispiratori delle suddette azioni: terzietà ed imparzialità!!!
Spiacevole oltretutto constatare, ancora una volta, che sindaco e giunta, invece che stigmatizzare un episodio tanto triste quanto grave, si siano nuovamente resi complici di tale squallore.
Ciò detto, rivolgiamo un sentito ringraziamento a tutti quei legnanesi che ci hanno segnalato quanto accaduto l’altra notte, prima che venissero rimossi i 20 secondi di follia.
La maschera è ormai definitivamente caduta.. ed il buongusto vorrebbe che spontaneamente il Presidente Silvestri si dimettesse.
Non prima di aver chiesto pubblicamente scusa. Ovviamente.Va da sé che se il sig. Silvestri dovesse negare l’evidenza.. sarebbe oltremodo ipocrita e perderebbe quel briciolo di credibilità che, forse, ancora crede di avere.
E darebbe, ancora una volta, dimostrazione di quell’arte mistificatoria cui questa amministrazione ci ha abituato in questi 3 anni.Attendiamo le scuse e le dimissioni.