
Un nostro affezionato lettore, Enzo Zuin, imprenditore di Besozzo con l’hobby della scrittura e del giornalismo, ricorda gli esordi di Gigi Riva, quando ancora non era “Rombo di Tuono”
LEGNANO – Gigi Riva a livello mondiale, è il miglior alfiere vivente di quello che può incarnare la storia dell’Ac Legnano 1913: lui l’indimenticabile bomber della nazionale, che si guadagnò con merito l’epiteto di Rombo di Tuono, dalla penna ispirata di Gianni Brera, il principe dei giornalisti sportivi. Altri tempi in cui nel calcio valeva ancora la poesia del gesto tecnico di un campione, rivissuto poi con toni epici sulla carta stampata.
Parliamo del più forte giocatore che abbia mai vestito la maglie del Legnano e, in assoluto, di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi del calcio italiano. Goleador inarrestabile dotato di potenza, fantasia e numeri fuori dal comune, Gigi Riva detiene ancora oggi il record assoluto di segnature con la maglia azzurra della Nazionale A: 35 in 42 incontri. Neppure Meazza e Piola hanno saputo fare di meglio. Con la nazionale di Ferruccio Valcareggi ha vinto un Europeo nel 1968 ed è giunto secondo nel 1970 in Messico dietro al Brasile di Pelé. Nasce a Leggiuno (VA) il 7 novembre 1944 e tira i prima calci al pallone proprio a Legnano nelle formazioni giovanili. A diciassette anni esordisce in prima squadra (il 21 ottobre 1962 in Legnano-Ivrea 3-0) segnando subito un gol. Con la maglia lilla rimane solo la stagione 1962-63 durante la quale colleziona 22 presenze e 5 gol.

Un nostro affezionato lettore, Enzo Zuin, imprenditore di Besozzo con l’hobby della scrittura e del giornalismo, ricorda gli esordi di Gigi Riva, quando ancora non era “Rombo di Tuono”.
Il 16 giugno 1960, a sedici anni, scrisse il suo primo articoletto per la Prealpina facendo la cronaca di un torneo giovanile di calcio a sette disputato all’oratorio di Brebbia. Vinse il Leggiuno, trascinato dai gol di una giovane promessa del calcio italiano, Gigi Riva, agli albori di una carriera ricca di reti e successi: «Nella finalissima, il Leggiuno ha battuto il Gavirate per 8 a 4 con il piccolo Riva che ha messo a segno ben 4 gol – racconta Zuin -. Mi accorsi subito, e lo scrissi, che ero di fronte ad una vera promessa del calcio italiano. In quel Trofeo Triangolo Giallo in tanti poterono ammirare le prodezze di quello che definii “un fulmine” nel panorama calcistico della provincia. I compagni di squadra chiamavano Riva “ul furzelina”: ricordo due magnifiche bordate che piegarono le mani del pur bravo portiere della Gaviratese. Magrissimo e con gambe arcuate a forcella, era in grado di scaricare una potenza di tiro fulminante e micidiale». L’anno dopo, nel 1961, Riva passò al Laveno, quindi fino al ’64 giocò con la maglia del Legnano per poi andare a Cagliari dove riuscì nell’impresa storica di vincere lo scudetto nella stagione ‘69/’70.

Zuin non si è limitato ai ricordi, ma è riuscito a contattare il portiere di quel Leggiuno, Domenico Tosini, classe 1942: «Dopo quella partita di Brebbia scappammo in fretta e furia per andare a giocare un altro torneo a Cardana di Besozzo: ne giocavamo tanti contemporaneamente per rimediare qualche lira; una domenica tra mattino, pomeriggio e sera giocammo tre semifinali in diversi campi e una finale a Cadrezzate – ricorda Tosini -. A Cardana Riva segnò sette reti nella finalissima che vincemmo 9-1. Era un bel periodo, anche perchè avere avuto come compagno di squadra Gigi, futuro campione del calcio italiano, non è mica da tutti. E poi eravamo giovani e “gh’avevum 50 ann de meno”». Dalla chiacchierata tra Tosini e Zuin è spuntata anche una vecchia fotografia della squadra del Leggiuno, scattata nel 1955 all’Oratorio di Leggiuno, con “ul furzelina” Gigi Riva bambino a soli 11 anni, ma già riconoscibile (è il terzo accosciato da sinistra). Ricordi che sono riaffiorati, nel segno di un piccolo grande campione che da “ul furzelina” è diventato “Rombo di tuono”.