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Paolo Cognetti offende la Valsesia in diretta radiofonica, Radio Deejay ci mette una pezza

22 novembre 2023 | 15:47
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Paolo Cognetti offende la Valsesia in diretta radiofonica, Radio Deejay ci mette una pezza

I valsesiani invitano lo scrittore milanese a scusarsi, ma lui dichiara “”Quali scuse? Non ho offeso nessuno”

VARALLO SESIA (VC)In Valsesia piove sempre, “è soprannominata il pisciatoio d’Italia“, è una valle sporca, rovinata, indistrializzata, è quasi una periferia urbana. Sono queste le ben poco lunsinghere parole che PaoloCognetti, scrittore milanese vincitore del Premio Strega nel 2017, ha usato durante la trasmissione “Deejay chiama Italia“, andata in onda martedì 21 novembre su Radio Deejay, durante la presentazione del suo ultimo libro “Giù nella valle“, ambientato appunto in Valsesia.

Parole che hanno scatenato, come è facilmente immaginabile, le giuste proteste dei valsesiani e di tutti coloro che da anni lavorano per dare della Valsesia un’immagine ben diversa. Una valle certamente selvaggia, da sempre attenta ad evitare gli eccessi del turismo di massa, dominata dal MonteRosa e dalla CapannaRegina Margherita, il rifugio alpino più alto d’Europa, una valle che, giusto per fare qualche esempio, offre le meraviglie naturali del Parco Naturale Alta Valsesia, le meraviglie dell’architettura e dell’arte del Sacro Monte di Varallo, inserito da anni nel Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO, le ricchezze culturali delle popolazioni Walser di Alagna, Riva Valdobbia e delle altre località dell’alta valle.
Una valle che non merita certamente di essere descritta in questo modo solo per poter vendere qualche libro in più.

Monte RosaLa parete sud del Monte Rosa

Cognetti dipinge la nostra Valsesia con parole offensive – ha commentato FrancescoPietrasanta, il Presidente dell’Unione Montana Valsesia che denotano una evidente scarsa conoscenza della nostra realtà, che utilizza per le sue esigenze narrative senza alcun rispetto per la storia di questo territorio e dei suoi abitanti. Fa male, e fa molto arrabbiare, leggere parole così sprezzanti ribadite anche in interviste che l’autore rilascia con tono leggero e sorridente, infierendo senza farsi scrupoli contro un territorio che storicamente si distingue per la fierezza e l’operosità della sua gente e per la bellezza della sua natura incontaminata. Cognetti vuole promuovere il suo libro ma non può e non deve farlo distruggendo l’immagine della Valsesia: il suo lavoro è inventare storie, ma non può farlo a danno dei luoghi che cita e delle persone che li popolano”.

Insieme a tutti i valsesiani – aggiunge Pietrasanta – sono molto dispiaciuto per l’idea che Cognetti ha della Valsesia, e dell’immagine che trasmette ai suoi lettori, per questo ho deciso di proporgli una visita in Valsesia, perché evidentemente non la conosce, e forse proprio in virtù di questa sua mancanza di conoscenza ha pensato di poterci denigrare impunemente. E alloravoglio dargli un’occasione: lui che scrive di montagna, venga a conoscere la Valsesia. Troverà uomini e donne forti e impegnati, aperti al mondo ed ospitali, ed una terra dove il sole illumina boschi rigogliosi, piste da sci con impianti all’avanguardia, cittadine che offrono elevati standard di qualità della vita e tanto impegno per conservare la tradizione e portarla nel futuro. Lo aspettiamo…ci faccia uno squillo: venga a trovarci e poi, come lui stesso scrive nei suoi libri, si ricordi che la montagna, prima di essere raccontata, va capita e rispettata“.

ValsesiaIl Sacro Monte di Varallo

Anche RobertoColombero, Presidente di Uncem Piemonte, e MarcoBussone, Presidente nazionale dell’Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani hanno commentato negativamente le parole di Cognetti: “Quanto è successo stamani su Radio Deejay in diretta nazionale e quanto scritto in un libro, ‘noir’, ci viene detto, con autore lo scrittore Paolo Cognetti ha dell’incredibile – hanno fatto sapere in una nota – Con una leggerezza a tratti drammatica e inspiegabile, Cognetti parla della Valsesia. Lungi da noi dal fargli pubblicità. Non ha bisogno. Vuole narrare la montagna, lo ha fatto e lo farà. Ci mancherebbe. Ha sempre una parola per tutto e per tutti. Seguito e osannato. Ma oggi deve chiedere scusa. Alla montagna italiana, non solo alla Valsesia. Che ha descritto – un’eufemismo a ben dire – come ‘valle dove piove sempre, pisciatoio d’italia, valle sporca, rovinata, industrializzata, quasi una periferia urbana… ci sono i bowling, i cementifici, le cave’. Luoghi da ‘cani morti’. Parole incredibili, manco commentabili”.

ValsesiaUn villaggio Walser in Val d'Otro, sopra Alagna

Parere negativo è stato espresso anche da Luciano Caveri, Assessore agli Affari europei e alle Politiche nazionali per la montagna della Regione Valle d’Aosta: “Sono solidale con la Valsesia con cui abbiamo antichi legami di fratellanza, compresa la comunità Walser“.

Linus e NicolaSavino, conduttori della trasmissione, nella puntata di oggi, mercoled’ 22 novembre, hanno cercato di “metterci una pezza”, dedicando diversi minuti ad una specie di “spot riparatorio” sulla Valsesia, in verità un poco imbarazzato se non a tratti imbarazzante.
Diversamente da PaoloCognetti, che invece sulle colonne de “La Stampa” da dichiarato: “Quali scuse? Non ho offeso nessuno, ho scritto della Valsesia perché ci vado da anni e le voglio bene“.
Un modo forse un po’ particolare di volerle bene, verrebbe da dire…