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Motorismo storico in UE a rischio senza benzina!

14 giugno 2023 | 09:37
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Motorismo storico in UE a rischio senza benzina!

Auto e Moto d’epoca verso l’oblio?

STRASBURGO– “Lo stop ai motori endotermici rischia di disperdere il patrimonio costituito dalle auto storiche, nonostante il loro impatto ambientale del tutto irrisorio. Combustibili e pezzi di ricambio saranno infatti sempre più introvabili e senza il via libera Ue ai biocarburanti le auto d’epoca, orgoglio del design industriale europeo, potrebbero scomparire. Abbiamo il dovere di tutelare questa ricchezza tramandata di generazione in generazione da milioni di appassionati, che contribuisce a promuovere il turismo e l’identità dei nostri territori attraverso raduni e iniziative benefiche, che generano ogni anno un grande indotto. L’Europa miope riesce a vedere nell’auto d’epoca solo il suo motore a scoppio, nemico giurato della loro estremista agenda green. Noi invece vediamo in questi veicoli la bellezza, la cultura, le nostre radici e un passato illustre, che non deve essere cancellato, ma anzi difeso e valorizzato”.

Così Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega, componente della commissione Industria del Parlamento europeo, nel suo intervento durante la sessione plenaria.

Solo nel Bel Paese, le auto d’epoca generano attività di acquisto, mantenimento e turismo per 2,2 miliardi di euro all’anno. Per l’Italia sarebbe una catastrofe immane che farebbe disperdere l’intero comparto.

Un giro d’affari, dunque, di oltre due miliardi di euro all’anno, generato dalle auto storiche lungo una filiera che parte dall’acquisto, passa per la manutenzione e si articola anche nel turismo diretto e indiretto generato da eventi, gare e raduni.

Solo l’Asi (Automotoclub Storico Italiano) conta 202.000 iscritti.

I costi legati al mantenimento dei veicoli, che ammontano a 650 milioni di euro all’anno. Circa 2000 euro a veicolo, importo che unito ad acquisto progressivo dei veicoli stessi, restauri conservativi e rifornimenti di carburante, incidono per oltre la metà di un giro d’affari complessivo da quasi 2,2 miliardi di euro.