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L’Italia MALATA del calcio: un presidente tiene in ostaggio due città!

22 giugno 2023 | 09:44
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L’Italia MALATA del calcio: un presidente tiene in ostaggio due città!

La storia recente di Siena e Legnano porta a pensare che non ci sia alcun controllo dietro determinati comportamenti

LEGNANO –  Chi si attendeva novità riguardo il Legnano calcio entro questa settimana resterà deluso e molto. La società lilla non verrà venduta perchè Montanari dopo aver fatto prigioniera la città di Siena, ha adottato il medesimo copione anche a Legnano.

Il patron rimane lui, anche se entrambe le tifoserie non lo vorrebbero vedere manco in fotografia.

A Siena Montanari non ha presentato la fideiussione di 350.000 euro ed il Siena sarà comunque fuori dalla griglia della prossima lega Pro. Le ipotesi future sono molteplici: iscrizione in serie D fuori lista?  Cessione del titolo? Ricorsi a raffica ed anno senza calcio considerato anche la mancanza dello stadio.

A Legnano il presidente romano ha pagato alcuni stipendi (non tutti) e qualche giocatore o membro dello staff potrebbe fare vertenza. Oltre a questo non c’è assolutamente traccia di dialogo col comune per lo stadio. Permetteteci di dire che il comune di Legnano da questo punto di vista è stato assolutamente assente. La questione stadio potrebbe portare infatti a ribaltoni clamorosi, come la gestione dello stesso ad altre realtà sportive o addirittura allo stesso Palio. Al momento dovesse il Legnano proseguire con Montanari (esiste anche questo spiraglio), la partite verrebbero giocate altrove e probabilmente a porte chiuse.

La squadra: fatta da procuratori in grado di lanciare qualche giocatore in serie D. Il diesse? Gente senza scrupoli. Due sponsor e via, la serie D è fatta ma con quale criterio?  Questo uno degli scenari, ma quello più concreto è che il Legnano il prossimo anno non giocherà da nessuna parte.

Chi voleva i lilla non ha ottenuto alcuna risposta da Montanari e adesso non vuole più spendere un centesimo per acquistare una società senza stadio, senza settore giovanile (altro tasto dolente) e con debiti pregressi.

Meglio rifare il Legnano da zero, considerato anche che il titolo sportivo del vecchio Legnano non corrisponde a quello attuale creato qualche anno fa dopo il fallimento che i tifosi avevano comunque deciso di seguire.

Quindi: considerato che nessuno seguirà mai Montanari a Legnano e Siena, ci si chiede chi controlli la gestione delle squadre di calcio perchè quanto successo nell’ultimo anno a Siena e Legnano non debba mai più ripetersi negli anni a seguire.

Occorre una clausola di garanzia, anche da parte delle istituzioni. A Legnano come a Siena la questione stadio è balzata alle cronache da tempo.

Mentre a Siena è scattato il divieto, a Legnano fra pochi giorni la convenzione scade e con essa la possibilità per i tifosi di seguire i lilla al Mari con tutto quello che ne consegue.

In tutto questo emerge con prepotenza il gesto di aver lasciato la società lilla nelle mani di una persona che a Legnano non si è mai vista e che sta facendo fallire una società di 110 anni di storia per la seconda volta in pochi anni.
Di chi è la responsabilità?