
Oltre un centinaio di piante sono ormai completamente rinsecchiti e dovranno essere abbattuti per poi essere sostituiti, a partire dal prossimo autunno, con nuovi esemplari
LEGNANO – Sono iniziati in questi giorni i lavori di riqualificazione arborea del ParcoCastello, preannunciato nell’aprile scorso e sviluppato secondo il progetto realizzato da AMGA Legnano S.p.A.
Oltre un centinaio di piante – in massima parte abeti e pini bianchi – sono ormai completamente rinsecchiti e dovranno essere abbattuti per poi essere sostituiti, a partire dal prossimo autunno, con nuovi esemplari.
“Per tutto il periodo di attività dei giardinieri il parco non chiuderà al pubblico – fa sapere AMGA – Continuerà, infatti, ad essere fruibile in tutta sicurezza, considerando che le zone adibite a cantiere saranno opportunamente transennate e rese ben riconoscibili dall’apposita cartellonistica. E’ fondamentale che tutti i frequentatori si attengano rigorosamente alle prescrizioni.”
Previsti anche interventi di manutenzione per gli alberi con le chiome parzialmente disseccate, per lo più presenti nel bosco di conifere e di latifoglie ubicato nella zona sud-ovest del parco cittadino.
Al fine di arrecare il minor disturbo possibile alla fauna del parco, durante le operazioni di taglio e pulizia sarà posta grande attenzione per ridurre le emissioni acustiche e le vibrazioni.
“La rimozione delle piante morte e la messa a dimora di quelle nuove (delle specie rovere, farnia, ontano nero, carpino bianco, frassino maggiore e tiglio, ma anche piante da frutto, quali meli e ciliegi selvatici), contribuiranno non solo a riqualificare e risanare il polmone verde legnanese, ma produrranno anche un vantaggio a livello ambientale, in termini di fissazione della C02, di produzione di ossigeno e di captazione delle polveri sottili: i cento nuovi alberi avranno, infatti, il potere di assimilare circa 10 tonnellate annue di anidride carbonica e di captare ogni anno ben una tonnellata di poveri sottili“, sottolinea AMGA
Per le zone di nuova piantagione, il progetto prevede di realizzare un impianto d’irrigazione autonomo, rispetto alla rete idrica comunale, che utilizzerà acqua non potabile di prima falda, con l’intento di rendere il parco autosufficiente sotto il profilo idrico.