
Il mister della Castanese rimane l’unico indagato, ma si scava anche sulla Lombardia Uno
CASTANO PRIMO – Castanese oggi in campo senza il suo allenatore che la società ha sollevato dall’incarico. Un fiume di intercettazioni inchiodano il mister dei neroverdi fin dall’aprile del 2021 quando diceva “Dietro questi ca.. di padel c’è un business infinito eh».
Oggi Marco Molluso, è ai domiciliari per false fatture e autoriciclaggio e che avrebbe investito in otto campi da padel, sequestrati dalla Dia di Milano. Marco, classe 1983, fa parte della seconda generazione dei Molluso. Nessuna condanna per criminalità organizzata, solo qualche precedente per droga.
Nipote del presunto boss della ‘Ndrangheta Giosofatto Molluso, da «amministratore e rappresentante legale della Mc Immobiliare Srls» avrebbe impiegato nel 2021 almeno «177.706» euro, «provenienti dai reati tributari» con false fatture, «finanziando» la realizzazione degli otto campi «all’interno del Centro Sportivo Comunale Sant’Ambrogio» di Milano.
La vicenda riguarda infatti la riconversione del campo sintetico di calcio a 11 del centro sportivo nel cuore della Barona in otto recinti per la disciplina del momento. Due scoperti e sei con tensostruttura. E in più, la gestione del bar del Santambrogio.
Giosofatto Molluso secondo la DIA era «stabilmente presente sul cantiere, come un saldo punto di riferimento per lo stesso imprenditore nell’esecuzione delle opere»
L’indagato sarebbe in società con Paolo Gatti noto personaggio del sport milanese e socio di maggioranza della Polisportiva Lombardia uno. Gestisce, scuola calcio dell’Ac Milan.
Più si scava e più lo sport, se di sport se ne può parlare, ne esce davvero a pezzi