Tajana, la formula delle Final Four un disastro totale (ma annunciato…)

Il Presidente dei Knights Legnano fortemente critico nei confronti di un evento che non aiuta il movimento a crescere
LEGNANO – Una Supercoppa con semifinali giocate alle 14 del venerdì a centinaia di chilometri di distanza dalle città in gara, in una struttura sovradimensionata che davanti alle telecamere dà l’impressione di essere vuota.
Sono sono alcune delle “riflessioni a voce alta” che MarcoTajana, Presidente dei KnightsLegnano, ha deciso di scrivere sul suo profilo Facebook, riflessioni che meritano di essere lette con attenzione.
“Penso che il movimento del basket sia vincitore a vita del premio “Tafazzi” – scrive tra il serio ed il Faceto Tajana – le finali di Supercoppa (che se viene disputata comunque è un trofeo con dignità) ne sono l’ennesima dimostrazione.”
Cinque i punti presi un esame: il primo è che “si gioca in una località certo non facile da raggiungere e non baricentrica per le finaliste“. Il secondo è che “si gioca in un palazzetto da 6.000 posti dove ne basterebbe uno da 1.000 (vale sempre l’idea a livello commerciale meglio piccolo e pieno anche per chi vede in Tv)“.

Poi “si gioca di venerdì dalle 14…” e, quarto punto, “si trasmettono le partite in TV solo in streaming e criptate…“. Dulcis in fundo, Tajana fa osservare che “si gioca in due giorni con costo della notte a carico di chi viene a giocare perché a meno di 350 km … (ma se mi fai giocare alle 14.00 devi pagarmi la notte perché non si può partire alle 7 del mattino…”
Detto ciò, il massimo dirigente biancorosso propone alcune soluzioni che a suo parere potrebbero migliorare la situazione: “Fino alle semifinali si gioca ad eliminazione diretta sul campo della meglio classificata, si fanno solo le due finali in un’unica giornata: più facile per il pubblico partecipare, meno costi inutili per l’organizzazione e per chi deve giocare.” Un’alternativa potrebbe vedere due diversi palazzetti dove giocare “in contemporanea in orari più cristiani e farla in chiaro in TV“.
Amare le conclusioni a cui giunge Tajana: “Io opero in questo mondo per creare uno spettacolo, vendere un divertimento e creare passione che alimenti in modo virtuoso il movimento (più gente, più interesse, più media, più sponsor, minori perdite). Di fatto per la mia società aver raggiunto le Final Four (e anche se avessi vinto) non ha prodotto nessun effetto positivo ma solo costi inutili…”
Venerdì invece, secondo il Presidente dei Knights, “è andato in onda l’esatto contrario: partita davanti a forse 50 persone (su 6.000 posti… quando c’era il Covid c’era più gente), avessero giocato nel mio cortile era uguale. La diretta Tv solo criptata e alle 14 l’avranno vista in 15, forse… totale generale un disastro… ma quando si vota… vince sempre qualcun altro e poi ci si lamenta!!! Io ormai mi sono arreso: questo è il nostro movimento!!“, conclude sconsolato Tajana.