Speciale Medicina – Quanto ha influito la pandemia da COVID-19 sull’aspettativa di vita delle persone?

Uno studio americano tenta di rispondere a questa domanda

LEGNANO – Nuova puntata della rubrica, curata dal Dott. Dario Zava, medico che cura per il nostro giornale articoli scientifici di attualità su vari aspetti della medicina.

Questa settimana parliamo ancora di Covid-19 commentando un importante studio realizzato negli Stati Uniti.


 

Quanto ha influito la pandemia da COVID-19 sull’aspettativa di vita delle persone?

Uno studio americano tenta di rispondere a questa domanda. Negli Stati Uniti gli americani nel 2020 hanno perso più anni di vita a causa del Covid-19 che per tutti i vari tipi di incidenti (automobilistici, annegamento, incendio, overdose e avvelenamenti) che occorrono normalmente in un anno solare.

La domanda che ci siamo posti un po’ tutti è: ma il Covid-19 ha ridotto la nostra aspettativa di vita?

Fin dall’inizio della pandemia le autorità hanno sottolineato e in qualche modo cercato di rassicurare che la patologia colpiva prevalentemente le persone “anziane fragili”, quindi supposte avere un’aspettativa di vita molto bassa e che quindi in realtà non fosse in grado di influire molto sui reali tassi di mortalità che si verificano normalmente in un anno solare.

La riflessione riguarda il fatto che molte delle patologie concomitanti legate ai decessi da COVID-19 (ad esempio ipertensione arteriosa, colesterolo alto o diabete), patologie per le quali le persone sono state definite “fragili” sono in realtà patologie croniche che se ben curate e trattate non riducono in un modo così drammatico l’aspettativa di vita delle persone. L’altro aspetto riguarda l’età, come potrete leggere sotto pensare che una persona di 65 anni abbia una bassa aspettativa di vita non è del tutto corretto, in quanto la statistica ci dice che ha una buona probabilità di raggiungere gli 85 anni di età…

In parte abbiamo già trattato l’argomento con dati italiani e dimostrato come il Covid-19 abbia influito molto sui tassi di mortalità nel 2020 dando l’impressione di essere un “acceleratore” di eventi, dimostrando cioè di ridurre a prescindere da qualunque altra condizione quella che è l’aspettativa di vita. Ora alcuni dati provenienti dagli Stati Uniti confermano questa “sensazione”.

Cerchiamo ora di spiegare cosa hanno calcolato i ricercatori americani del Pew Research Center per giungere a questa conclusione . In aggiunta al numero totale di decessi occorsi per una determinata patologia, i ricercatori possono stimare il numero di “anni di vita persi” per quella determinata patologia, un calcolo statistico che tiene in considerazione appunto l’aspettativa di vita. Per esempio se una persona con un’aspettativa di vita di 80 anni muore a 50 anni, si stima che abbia perso 30 anni di vita.

Esaminando i dati nel dettaglio questa statistica sottolinea come il Covid-19 abbia “ridotto” l’aspettativa di vita negli Stati Uniti nel 2020. I ricercatori del Pew Research Center hanno analizzato i dati provvisori ricevuti dal CDC (Centro per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie) ed hanno concluso che nel solo 2020 Covid-19 ha causato circa 380.000 decessi negli Stati Uniti e indicativamente ha “tolto” 5,5 milioni di anni di vita. Questa cifra di anni di vita persi è maggiore della cifra registrata abitualmente in un anno solare per tutti gli incidenti combinati (decessi per Incidenti d’auto, annegamenti, incendi, overdose e altri avvelenamenti) e tre volte maggiore degli anni di vita persi per un normale anno per patologie come malattie del fegato o diabete.

E’ d’obbligo sottolineare che l’analisi è stata fatta con i dati provvisori raccolti nel 2020 per COVID-19 confrontati con i dati definitivi del 2019 per le altre patologie per i seguenti motivi: per i decessi da COVID-19 nel 2020 sono a disposizione solamente dati provvisori, dati dettagliati per tutte le altre cause di decessi nel 2020 non sono disponibili e comunque potrebbero essere ”condizionati” dalle misure di contenimento adottate per fronteggiare la pandemia nel 2020. Tutto ciò rende plausibile un confronto con i dati del 2019.

Le stesse analisi rivelano che il numero medio di anni di vita persi nel 2020 causa coronavirus negli Stati Uniti è di 14 anni. Tale cifra è simile a quella riscontrata per le patologie cardiache nel 2019 (13 anni) e in qualche modo più bassa di quelle riscontrate per tumori o diabete (17 anni), ma è ben al di sotto del numero medio di anni di vita persi per malattie epatiche (24 anni) o morti accidentali (24 anni).

Il grosso numero di anni di vita persi a causa del COVID-19 nel 2020 potrebbe non essere considerato in pieno nella sua drammaticità poiché la vasta maggioranza dei decessi legati a coronavirus ha colpito persone con età superiore ai 65 anni (80% circa) e ognuno di noi potrebbe commentare ( e tante volte lo abbiamo sentito dire in televisione) che queste persone “anziane” erano comunque al termine della loro vita, in altre parole se non fosse stato per il COVID-19 di lì a poco avrebbero comunque avuto un esito fatale a causa di una delle patologie sopra citate.

E questo punto merita una seria riflessione, perché la statistica legata all’aspettativa di vita ci dice cose differenti, infatti l’aspettativa di vita aumenta con l’aumentare dell’età. Oggi un bimbo che nasce negli Stati Uniti ha un’aspettativa di vita di 79 anni, ma un americano che raggiunge i 65 anni di età si può aspettare di raggiungere gli 85 anni in accordo ai prospetti della popolazione mondiale delle Nazioni Unite e addirittura un 80enne può aspettarsi di arrivare a 90 anni.

In altre parole la pandemia ha “ucciso” molti cittadini americani che altrimenti sarebbero rimasti in vita ancora per anni o anche decenni… 
Una persona di 65 anni deceduta per COVID-19 avrebbe potuto aspettarsi di raggiungere gli 85 anni di età, una differenza di due decadi di vita o di circa un quarto dell’aspettativa di vita media che aveva alla nascita…

Vedremo nel prossimo futuro quali dati verranno prodotti da altre nazioni, ma la netta impressione che trova conferma in questa analisi è che la pandemia da COVID-19 sia stato un “acceleratore” di decessi ed abbia “tolto” parecchi anni di vita a molte persone purtroppo.

Dott. Dario Zava