Speciale Medicina – Covid-19, come sarebbe stata l’estate senza i vaccini?

Negli Stati Uniti alcuni ricercatori si sono posti questa domanda ed hanno sviluppato un modello
LEGNANO – Nuova puntata della rubrica, curata dal Dott. DarioZava, medico che cura per il nostro giornale articoli scientifici di attualità su vari aspetti della medicina.
Anche questa settimana parliamo ancora di Covid-19 e di uno studio americano che ha cercato di valutare come sarebbe stata questa stagione se non ci fossero stati i vaccini.
La Pandemia da COVID-19 ha provocato una crisi economica e sanitaria devastante in tutto il mondo, causando globalmente 183 milioni di infezioni e più di 3,9 milioni di decessi.
Mentre nel nostro paese infuria la polemica sul green pass e sulle conseguenze delle limitazioni alla libertà personale che questo comporterebbe e mentre una fetta di popolazione (per il momento limitata) rimane scettica sull’efficacia dei vaccini, alcuni dati recentemente pubblicati negli Stati Uniti ci offrono un quadro di quello che sarebbe potuto essere senza l’arrivo e la scoperta dei vaccini contro Covid-19.
Se è vero che la quarta ondata è iniziata anche in Italia, al momento la situazione a livello di decessi e ricoveri ospedalieri sembra sotto controllo essendo la maggior parte dei soggetti a rischio (Over 70-80 anni) vaccinati. Inoltre in questo momento stiamo godendo di un periodo di relativa tranquillità con un forte allentamento della maggior parte delle restrizioni imposte dalla pandemia.
Tutto ciò è fortemente legato alla campagna vaccinale attuata in Italia a partire dal mese di gennaio e potenziata in queste ultime settimane dove abbiamo raggiunto una soglia di circa il 40% della popolazione vaccinato con due dosi.
Oggi vediamo manifestazioni in tutta Italia contro la proposta fatta dal governo di istituire un green pass (una sorta di carta verde riservata a chi si è vaccinato) ma nessuno si pone la domanda di come sarebbe stata questa stagione se non ci fossero stati i vaccini.
Negli Stati Uniti alcuni ricercatori si sono posti questa domanda ed hanno sviluppato un modello che ha tenuto in considerazione molte variabili, tra cui il tasso di infezione delle varie varianti di coronavirus (alfa, gamma e delta) oltre all’originale di Wuhan, il loro probabile impatto senza la scoperta dei vaccini (calcolato tenendo in considerazione i tassi di ricovero e decessi occorsi nel 2020 e inizio 2021) e li hanno incrociati con i dati ottenuti dalla campagna vaccinale.
I risultati sono sensazionali: grazie alla campagna vaccinale si sono ridotti decessi e ricoveri ospedalieri in modo drastico, ma vediamoli nel dettaglio.
Per prima cosa giova ricordare che negli Stati Uniti il prezzo da pagare per la pandemia è stato molto alto, con più di 600.000 decessi ma è stata anche la nazione dove sono stati sviluppati la maggior parte dei vaccini e dove ne è stato garantito l’utilizzo in stato di emergenza e la consegna in tutta la nazione ad una velocità mai sperimentata in precedenza.
Tale sforzo ha comportato che al 2 di luglio siano state distribuite negli USA 328 milioni di dosi di vaccino con il 67% degli adulti che aveva ricevuto almeno la prima dose. Il numero di casi è letteralmente crollato dai 300.000 al giorno all’apice della pandemia nel gennaio 2021 a meno di 20.000 casi al giorno a metà giugno. Tale crollo è particolarmente impressionante se consideriamo che recentemente sono emerse variabili più aggressive e facilmente trasmissibili, come la variante alfa (identificata per la prima volta in UK), la variante gamma (identificata per la prima volta in Brasile) e la variante delta (proveniente da India, Nepal e altri paesi asiatici), tutte varianti identificate e presenti negli Stati Uniti.
Al momento l’efficacia e la sicurezza dei vaccini contro le varianti è stata ben dimostrata con studi clinici randomizzati che hanno dimostrato che prevengono le forme severe o fatali della malattia. Comunque l’efficacia della campagna di vaccinazione negli USA nel ridurre le ospedalizzazioni e i decessi di fronte all’insorgenza delle nuove varianti non è stata ben valutata. I ricercatori hanno sviluppato un modello in cui tengono conto della maggiore trasmissibilità delle varianti alfa, delta e gamma in aggiunta ai valori riferiti al virus originale.
Il modello ha confrontato le curve epidemiologiche osservate a quelle calcolate considerando due scenari:
– uno in cui nessun programma di vaccinazione è stato attuato (Figura 1 Linea Rossa)
– uno in cui le vaccinazioni giornaliere sarebbero state la metà di quelle effettivamente fatte (Figura 2 Linea Rossa).

Come è possibile vedere in Figura 1, senza un programma di vaccinazione dalla fine di Giugno 2021 ci sarebbero stati approssimativamente 279.000 decessi ed un milione e 250.000 ricoveri in più.

In Figura 2 è possibile vedere come se la campagna di vaccinazione fosse stata effettuata ad un ritmo inferiore del 50% a quello effettivamente fatto, ci sarebbero stati 121.000 decessi e più di 450.000 ricoveri in più.
Quindi la campagna di vaccinazione ha marcatamente “appiattito” la curva pandemica dei decessi negli USA. Senza una campagna vaccinale massiva i decessi giornalieri dovuti a COVID-19 avrebbero creato una seconda ondata 2021 di quasi 4.500 eventi fatali giornalieri che avrebbe superato i quasi 4.000 giornalieri registrati durante la prima ondata del 2021. Anche nel caso in cui la campagna vaccinale avesse proseguito ad un ritmo inferiore al 50% di quello effettivamente fatto i decessi sarebbero stati notevolmente di più.
Bisognerà capire e valutare quanto “dura” l’efficacia del vaccino contro il coronavirus, è giusto porsi delle domande ed avere dei dubbi, ma ad oggi possiamo affermare che la campagna vaccinale attuata a tempi record negli Stati Uniti ha comportato una netta riduzione di ricoveri e decessi ed è plausibile che gli stessi risultati siano stati ottenuti in tutte le parti del mondo dove una massiva campagna vaccinale è stata messa in atto, permettendo così anche a chi non si è vaccinato di poter camminare liberamente per le strade manifestando il suo dissenso.
Dott. Dario Zava
Fonte: Deaths and Hospitalizations Averted by Rapid U.S. Vaccination Rollout
www.commonwealthfund.org