Calcio giovanile: lo scaricabarile di Sibilia “Colpa dello Stato!”

Intanto l’indignazione sale ogni giorno
MILANO – “Non posso non rivolgere un pensiero alle società e ai tantissimi giovani che al momento non potranno riprendere le attività. In modo particolare per questi ultimi auspico che la FIGC, attraverso il settore giovanile e scolastico, si adoperi per individuare le necessarie strategie affinché a quanti più giovani possa venire ridotto l’impatto negativo dello stop forzato, sia dal punto di vista tecnico che sociale”.
Cosimo Sibilia, presidente LND, entra nel merito dello stop forzato del calcio giovanile che continua ormai da mesi nel silenzio assoluto e vergognoso dei vertici del calcio e di quelli politici.
“Vorrei, infine, che il Governo, possa finalmente approntare un programma logico e coerente per il rilancio dello sport di base, prendendo coscienza dell’importanza delle società dilettantistiche che nell’offerta sportiva del Paese assolvono a compiti che, almeno di indirizzo, dovrebbero essere dello Stato. Lo sport, ed il calcio per la sua capillare diffusione, non possono più essere considerate attività non essenziali per il benessere fisico e psicologico degli italiani. Così come per le ricadute positive in termini sociali ed economici sui singoli territori”.
Rimane l’ennesima annata persa. Le domande sono tante: si riapre ad aprile dopo Pasqua come la scuola in zona rossa?
Si riparte a maggio? Si giocherà anche in estate?
Le rette pagate dai genitori torneranno? Saranno scontate per l’anno prossimo? Si pagherà ancora il tesseramento?
Sono cose concrete sulle quali la FIGC deve intervenire al più presto, ma che temiamo rimarranno ancora sulla carta come le belle parole delle quali francamente non sappiamo cosa farcene.