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Speciale Medicina, vaccini anti-Covid, una lezione da Israele

19 marzo 2021 | 08:07
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Speciale Medicina, vaccini anti-Covid, una lezione da Israele

Da dati israeliani “real world” l’efficacia del vaccino è al 94%

LEGNANO – Nuova puntata della rubrica, curata dal Dott. DarioZava, medico che cura per il nostro gionale articoli scientifici di attualità su vari aspetti della medicina.

Oggi torniamo a parlare di vaccini anti-Covid e dell’esperienza di Israele.

Buona lettura.

VACCINI ANTI-COVID, UNA LEZIONE DA ISRAELE

Da dati israeliani “real world” l’efficacia del vaccino è al 94%. L’efficacia di un vaccino si dimostra nel cosiddetto «real-world», il mondo reale. Da Israele arrivano dei segnali di forte speranza e anche una lezione da imparare.

In un mio precedente articolo avevamo analizzato il modello Israele che presenta sicuramente molte caratteristiche vincenti che avrebbero potuto o forse sarebbe meglio dire dovuto essere copiate. Mentre scriviamo la situazione in Europa, già impantanata in una campagna vaccinale che stenta a decollare, peggiora ancora di più sia per i dubbi, fondati o meno, sulla sicurezza del Vaccino Astra Zeneca (su cui la Comunità Europea ha puntato fortemente) sia per gli enormi ritardi e crollo della fiducia che questa crisi comporterà sulla campagna vaccinale.

Mentre, appunto, noi ci troviamo nella situazione in cui, ad un anno dall’insorgenza della pandemia, la maggior parte (direi quasi tutta) del nostro paese è in Lockdown stretto e lo rimarrà, nella migliore delle ipotesi, ancora fino a dopo Pasqua; in Israele hanno cautamente incominciato a riaprire, a togliere la maggior parte delle restrizioni e persino a permettere le prime manifestazioni con pubblico (seppur ridotto) negli stadi.

Proprio in questi giorni i ricercatori israeliani hanno pubblicato i dati “real life” su un numeroimpressionante di quasi 4 milioni di persone che sono state vaccinate (la popolazione totale di Israele è introno ai 9 milioni).

I dati “real life” sono indispensabili per capire se quello che si è visto negli studi registrativi (20-30.000 persone) si riflette nella popolazionegenerale, ebbene l’unica nazione che può produrre dati così imponenti è proprio Israele ed i risultati ottenuti sono molto confortanti.

Vediamoli in dettaglio:

La campagna vaccinale è iniziata in Israele il 20 dicembre 2020 con un numero approssimativo di 50.000 somministrazioni giornaliere che è rapidamente cresciuto a più di 150.000 al giorno il 24 dicembre 2020 ed ha raggiunto il piccomassimo di 231.000 il 21 gennaio 2021. (Figura A in blu la prima dose somministrata, in verde la seconda dose somministrata).

Speciale Medicina Vaccini Covid-19 Israele

Entro il 7 gennaio il 75% degli over 60 risultava vaccinato (1° dose) arrivando al 7 febbraio ad essere l’89,9% (1° dose) e 80% (entrambe le dosi) (vedi Figura C per percentuali vaccinati divisi per fasce di età).

Speciale Medicina Vaccini Covid-19 Israele

Per prima cosa sono stati analizzati i cambiamentitemporali nel numero di nuovi casi di Covid-19 ed ospedalizzazioni in Israele dal 18 dicembre 2020 al 6 febbraio 2021. Il picco di casi negli over 60 (vedi Figura 2A) è stato raggiunto alcuni giorni dopo il lockdown (8 Gennaio) e la somministrazione della seconda dose di vaccino. Come si può vedere in Figura 2A a partire dal 15 gennaio fino al 6 febbraio gli over 60 (linea blu) hanno cominciato a manifestare una marcatariduzione-49% dell’insorgenza di nuovi casi, contro un -18% delle persone con età tra 0 e 59 anni (linea arancio).

Speciale Medicina Vaccini Covid-19 Israele

La riduzione in parte può essere spiegata dal lockdown ma la differenza tra le due popolazioni (Over 60 e 0-59 anni) si spiega col fatto che i primi erano stati vaccinati quasi tutti mentre nelle fasce di età più giovani la campagna vaccinale era più lenta. (vedi Figura F Over 60 ed E 0-59 anni).

Speciale Medicina Vaccini Covid-19 Israele

I ricercatori israeliani hanno fatto ulteriori analisi:

• Hanno confrontato le due popolazioni Over 60 e 0-59 anni vaccinateprecocemente rispetto a quelle vaccinatetardivamente (Figura 3 A B). Gli Over 60 residenti nelle città vaccinate precocemente hanno mostrato un maggioremiglioramento nella riduzione dei casi -60%, rispetto a quelli nelle città dove la vaccinazione ha avuto luogo tardivamente -36%.

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• Hanno confrontato nella popolazione Over 60 le riduzioni dei casi registrate durante il secondo lockdown (18 settembre 2020) con quelle del terzolockdown (8 gennaio 2021) dove si è aggiunta appunto la campagnavaccinale per verificare l’effetto della campagna vaccinale al netto della riduzione dei casi registrata durante i due lockdown (Figura 4A). Come si può vedere in Figura una larga riduzione dei casi si vede nel periodo 3 Lockdown/campagna vaccinale (linea rosa) mentre non si vede (linea marrone) durante il periodo 2 Lockdown.

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L’analisi dei dati real-world conferma anche l’efficacia del vaccino contro la variante del COVID-19 individuata per la prima volta nel Regno Unito, visto che più dell’80% dei campionitestati, quando è stata condotta l’analisi, erano infettati proprio dalla variante B.1.1.7. Sono poche, invece, le infezioni in Israele dovute alla variante sudafricana, per cui non è stato possibile verificare se il vaccino fosse attivo anche contro questa.

In termini di popolazione coperta, al 6 febbraio 2021 circa il 55% dei nove milioni di israeliani ha ricevuto almeno una dose di vaccino contro il COVID-19 di Pfizer/BioNTech e il 43% ha ricevuto entrambe le dosi.

Dalpicco di infezioni raggiunto a metà gennaio, Israele ha così visto una riduzione del 71% dei decessi per COVID-19, il 55% in meno di casi, il 45% in meno di nuovi pazienti in condizioni critiche e il 40% in meno di pazienti in condizioni critiche negli ospedali.

I dati sono stati elaborati da Eran Sagal, data scientist del Weizmann Institute of Science e sono stati raccolti dal 17 gennaio al 6 marzo. Devono essere ancora sottoposti a peer review ma sono già pubblicati online. Questidati, oltre ad alimentare la fiducia nella scienza che in così poco tempo ha prodotto un vaccino tanto efficace, ci fanno sperare che utilizzando questo vaccino la pandemia possa essere presto fermata. La protezione dall’infezione anche asintomatica è un enorme valore aggiunto che può ridurre la circolazione del virus e davvero rappresentare una svolta. Ma dobbiamo perfezionare la campagna vaccinale e se necessario ripensarla, per raggiungere rapidamente l’immunità di gregge e riappropriarci della nostra vita.

Dott. Dario Zava

Fonte: Patterns of COVID-19 pandemic dynamics following deployment of a broad national immunization program. https://doi.org/10.1101/2021.02.08.21251325.

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