Covid Lombardia: picco raggiunto, ma che aprile ci aspetta?

Solo timidi segnali, ma la situazione è compromessa dalle vaccinazioni effettuate non in base alle fasce di letalità
MILANO – La questione è delicata e legata al filo doppio ad una gestione della pandemia finora davvero inefficiente per non dire altro.
Le misure fino a qui adottate sono state oltre che tardive, anche senza alcun senso pratico ed hanno avuto come conseguenza secondaria, il crollo psicologico, sociale ed economico dell’intero sistema.
Numeri che si sono ripetuti, nonostante tutte le misure (tardive) messe in atto..
Il focus sulla Lombardia è emblematico. In base ai dati odierni in questi giorni dovrebbe aver toccato quel picco della terza ondata che da tempo era ventilato e non certo per le misure applicate, anzi. Ora però bisognerà attendere la discesa della pressione ospedaliera che in Regione è preoccupante.
In Italia la variazione dei nuovi casi registrati in questi ultimi sette giorni, rispetto ai sette precedenti, è stata pari a -1.5% (ieri era -0.4%, il giorno prima +2.7%, prima ancora +5.2%, +7.7%, +8.4%, +9.8%). Indice questo di una caduta repentina dei contagi che probabilmente potrebbe proseguire nelle prossime settimane, varianti e colpi di scena permettendo.
Quello che preoccupa invece è la lentezza con la quale gli ospedali si svuotano. In queste settimane la pressione su quelli lombardi è continuata ad aumentare e non ci si aspetta certo un crollo. Sarà una lenta e lunga discesa che non può permettere un allentamento delle misure, quindi uno “scivolamento” in zona gialla nonostante un RT puntuale dello 0,97.

- durante la prima ondata, soprattutto nella sua fase iniziale, molti decessi avvennero fuori dagli ospedali (case di cura, abitazione)
- la qualità delle cure prestate ai pazienti Covid è via via migliorata (soprattutto tra prima e seconda ondata), riducendo i casi letali
- i vaccini stanno cominciando a incidere sulla letalità
In questi giorni anche le chiamate ad ats sono in crollo netto, segno che il peggio è passato.

Rimane però il fatto che la campagna vaccinale in atto non ha assolutamente aiutato le persone fragili, anzi. Questo errore sta prolungando l’agonia totale della popolazione, le chiusure ed i fallimenti economici, oltre ad incidere sulla pressione ospedaliera.
Un errore grave che entro aprile dovrà necessariamente essere risolto. Crediamo che però la Lombardia non lo risolverà così facilmente.
Quindi ci aspettiamo un mese di aprile, almeno in fase iniziale, assolutamente identico a maggio.