La Lombardia ancora arancione almeno fino al 7 febbraio.

Il giallo per questa regione resta una chimera e la beffa continua!
MILANO – Chi sparava che dopo la querelle degli scorsi giorni qualcosa fosse cambiato resterà deluso. La Lombardia si prepara all’ennesima settimana di chiusura.
Niente zona gialla, a giudicare dalle notizie che arrivano dall’ISS, col ministero che ha tutta l’intenzione di tenere ancora una volta arancione la regione più popolosa d’Italia, lasciando quindi chiusi in casa i cittadini con ristoranti e bar aperti solo per l’asporto.
Una beffa visti anche i dati di oggi, specialmente sulle terapie intensive in nettissimo calo: la questione è semplice ed è collegata ancora una volta agli errori fatti negli scorsi giorni che i cittadini pagano a carissimo prezzo: ufficialmente per lo Stato la regione è entrata in zona arancione solo domenica 24 gennaio e sempre per il ministero per cambiare colore in meglio servono due settimane.
A Roma e al ministro Speranza, interessa poco che la Lombardia era già arancione prima e che sia diventata rossa per errore. Quindi contano la settimana dal cambio colore di domenica scorsa, incuranti di quanto accaduto.
Se ne riparlerà quindi solo dal 7 febbraio, ma solo se i dati saranno migliorati.

I dati di oggi:
- i tamponi effettuati: 44.809 (di cui 32.866 molecolari e 11.943 antigenici) totale complessivo: 5.525.624
- i nuovi casi positivi: 2.293 (di cui 109 ‘debolmente positivi’)
- i guariti/dimessi totale complessivo: 454.392 (+2.161), di cui 3.323 dimessi e 451.069 guariti
- in terapia intensiva: 377 (-15)
- i ricoverati non in terapia intensiva: 3.573 (+43)
- i decessi, totale complessivo: 26.851 (+62)
I nuovi casi per provincia:
- Milano: 489 di cui 228 a Milano città;
- Bergamo: 79;
- Brescia: 474;
- Como: 177;
- Cremona: 78;
- Lecco: 70;
- Lodi: 58;
- Mantova: 164;
- Monza e Brianza: 237;
- Pavia: 115;
- Sondrio: 52;
- Varese: 233.
Fanno riflettere i dati sulle terapie intensive che sono ormai quelli di fine ottobre. Il 25 novembre in terapia intensiva c’erano ben 942 persone. Oggi ce ne sono 377.
Continuano anche a scendere le chiamate infettivo respiratorie con i giorni 25-26 gennaio che toccano il minimo del periodo.