Calle Palmer, uno svedese a Legnano – parte prima

Inizia oggi una serie di articoli dedicati ad uno dei giocatori più rappresentativi dell’A.C. Legnano
LEGNANO – Iniziamo oggi una serie di articoli scritti da FaustoPerotta dedicati a Karl Erik “Calle” Palmer, giocatore svedese di quel “Grande Legnano” che nella prima metà degli anni ’50 calcò le scene della Serie A.
Grazie al lavoro di Fausto, grande appassionato di calcio lilla, viaggeremo indietro nel tempo e conosceremo una delle grandi “bandiere” del calcio legnanese.
Ma non finisce qui: abbiamo infatti in serbo per tutti i nostri lettori una grandissima sorpresa che riguarda il grande campione svedese, che vi sveleremo dopo l’ultima puntata.
Buona lettura…
Karl Erik “Calle” Palmer – gli inizi della carriera
Tra la fine degli anni ’40 e l’inizio dei ’50 le squadre di calcio italiane si rinforzarono con i più forti giocatori stranieri dell’epoca. Tra di loro spiccano moltissimi svedesi in quanto proprio la Svezia è la squadra protagonista di quegli anni. Vince infatti il torneo di calcio delle Olimpiadi di Londra del 1948 e due anni dopo, nel corso del primo CampionatoMondiale del dopoguerra svoltosi in Brasile nel 1950, arriva sino al 3° posto finale.
Così gli sportivi italiani possono ammirare Gren, Nordhal e Liedholm nel Milan, Jeppson protagonista poi del trasferimento, record per l’epoca, dall’Atalanta al Napoli per 105 milioni di lire, “Raggio di Luna” Selmosson, star nel secondo posto della magnifica Udinese 1954/55 con il possente centrocampista Lindskog, il romanista Sundquivst e il fratello di Nordhal, Knut, che però giocava in difesa. Insieme a loro arriva il nostro Palmer, per molte stagioni colonna del Legnano, insieme poi ai connazionali Eidefjäll e Filippini.
Karl Erik Palmér (1929 – 2015) cresce in una famiglia operaia a Värnhemstorget, un quartiere di Malmö. Era piccolo di statura anche da bambino, non certo un fisico da svedese come lo intendiamo oggi, ma in lui c’era molta tecnica, senso della posizione e del gol, arguzia e grande comprensione del gioco. Il calcio del tempo era meno “fisico” e veloce rispetto all’attuale, così le sue qualità lo portano ad essere solitamente uno dei più giovani schierati in campo. Palmér fece il suo debutto nel 1949 con il Malmö FF nella Serie A svedese. Tra maggio 1949 e giugno 1951, la sua squadra rimase imbattuta in 49 partite consecutive, record del campionato fino ad oggi, vincendo così 3 scudetti consecutivi.

Dopo l’oro della squadra svedese di calcio nel 1948 alle Olimpiadi di Londra, tutti i migliori giocatori di quel team erano stati acquistati da squadre estere, in particolare italiane e spagnole. Il movimento sportivo svedese rifiutava in quegli anni di accettare il professionismo e aveva squalificato anche atleti per loro leggendari come GunderHägg, ArneAndersson e HenryKälarne per aver ricevuto denaro nelle competizioni di corsa a cui avevano partecipato. Quindi anche tutti i calciatori passati al professionismo non vennero più convocati per le gare della nazionale svedese sino al 1958, anno in cui i Mondiali furono giocati proprio in Svezia. Il 20enne Palmer si trovò così a giocare nella decisiva partita di qualificazione per la Coppa del Mondo in Brasile del 1950 contro l’Irlanda a Dublino nel novembre 1949, e fu l’eroe del giorno segnando tutti i gol della Svezia nella decisiva vittoria per 3 a 1.

Ma Palmer contemporaneamente stava servendo il suo paese facendo il servizio militare. L’interesse nazionale per la difesa era considerato più importante del calcio in piena guerra fredda, specie nell’anno in cui era scoppiata la guerra di Corea. Così Palmer era convinto di non poter partecipare ai Mondiali di calcio, mancavano pochi giorni alla partenza della sua nazionale per il Brasile e lui stava ancora svolgendo il servizio di leva…
[continua]