
Nonostante le resistenze di Fontana di nuovo tutti chiusi in casa
MILANO – Il Dpcm è stato firmato in piena notte dopo le tante indiscrezioni trapelate nell’intera giornata di martedì. Un braccio di ferro tutto politico fino alla dichiarazione di zona rossa per la Lombardia che di fatto torna al marzo scorso.
Per i lombardi lo scenario peggiore nonostante Gallera abbia specificato che “i dati che ha il governo sono precedenti all’introduzione delle nostre misure, quindi, io penso che lo stesso governo voglia attendere i nuovi dati, penso che sia più corretto fare una valutazione sulla base delle misure assunte, anche per dare un senso ai cittadini, e far capire loro che se quello che hanno fatto è positivo, o non lo è del tutto, e quindi dobbiamo inasprire”
Ma di fatto oggi la Lombardia è in zona rossa, ovvero in uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto.
In queste zone sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori, nonché all’interno dei medesimi territori. Si potrà uscire dal comune di residenza soltanto per motivi di lavoro, salute o urgenza che vanno giustificati tramite il modulo di autocertificazione.
Chiusura di tutti gli esercizi commerciali, tranne alimentari, tabaccai, edicole, farmacie e parafarmacie. Parrucchieri, barbieri ed estetisti rimangono aperti.
Sono sospese tutte le attività sportive ma è consentito svolgere attività motoria vicino alla propria abitazione.
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