
Nonostante manchi più di un mese, il ministro “chiude” al Natale.
MILANO – Parole come macigni quelle del ministro della salute che sta causando non poche problematiche, anche e soprattutto dal punto di vista psicologico ed economico.
“Il virus non scomparirà e quindi non sarà un Natale come gli altri. Bisogna dire come stanno le cose“. Roberto Speranza ha tagliato corto, nonostante a Natale manchi più di un mese ed i dati, come da più parti si va discorrendo, stanno comunque migliorando.
Ieri però i decessi hanno sfondato quota 700 e facendo leva su questo, il ministro non concede oggi repliche: “Una vaccinazione alla popolazione su larga scala avverrà da primavera inoltrata in avanti. Le prime dosi saranno destinate ai medici e agli infermieri in prima linea e alle persone più fragili. Entro la fine di gennaio dovremmo avere le prime dosi del vaccino anti-Covid“.
Alle Regioni, come Lombardia e Piemonte, che chiedono di tornare arancioni, il ministro spiega: “Non dobbiamo avere fretta. Attenzione, si stanno facendo sacrifici ma sono per avere massima prudenza. lavoriamo perché misure possano ridursi ma guai ad avere fretta“.