Gli allenamenti a porte chiuse sono CONSENTITI, capito cari sindaci?

Impianti sportivi aperti, centri sportivi chiusi. Ecco la differenza.
LEGNANO – Al contrario di quanto si pensi, a causa di ERRONEE interpretazioni all’italiana, il decreto ministeriale NON IMPEDISCE lo svolgimento dello sport, ma lo regolarizza.
Per lo Stato ci si può tranquillamente allenare e si può anche giocare. E’ tutto molto chiaro e la disposizione si trova nel comma 1 dell’articolo 2: “E’ consentito lo svolgimento dei predetti eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse“.
In questo momento diversi sindaci stanno invece bypassando il comma 1 dell’articolo 2, passando direttamente al comma 3 che recita: “Nella sola regione Lombardia e nella sola provincia di Piacenza si applica altresì la seguente misura: sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi“.
Quindi : centri sportivi chiusi, impianti sportivi aperti!
Un impianto sportivo è un “Insieme di uno o più spazi di attività sportiva dello stesso tipo o di tipo diverso, che hanno in comune i relativi spazi e servizi accessori, preposto allo svolgimento di manifestazioni sportive.
Il legislatore ha volutamente usato due termini perché ha specificato appositamente impianti e centri. Qualche sindaco invece di prendere il dizionario, si è limitato a blindare tutto ancora per una settimana.
Detto questo: nel fine settimana negli IMPIANTI SPORTIVI sarà possibile giocare senza problemi il campionato, di qualunque categoria, purchè a porte chiuse.