Mens sana in corpore sano con Mister Fiorin: il podismo

Secondo appuntamento con la nuova rubrica dedicata a sport e salute
MILANO – Per la rubrica con Mister Fulvio Fiorin, parliamo di podismo questa settimana, sport sempre più popolare anche nell’Altomilanese.
“La vostra è anche terra di Campaccio e Cinque Mulini, sport di resistenza dove hanno di solito la meglio gli africani . Sono competizioni in cui lo spirito di sacrificio e la capacità di soffrire sono importanti così come la fame di lottare per arrivare al traguardo”
Professore come si spiega la crescita del podismo?
“Il podismo è in crescita ma come si fa misurare queste attività? Sono le attività commerciali che segnalano anche certi atteggiamenti e comportamenti. Negli ulti ultimi anni sono aumentati almeno del 20 % le vendite di scarpe da runner e questo vuol dire che sono molte di più le persone che si dedicano a praticare podismo”.
Lo fanno per gareggiare o per passione?
“Dobbiamo distinguere due attività diverse: una legata alla performance, al raggiungimento di un obiettivo competitivo ao partecipare queste manifestazioni tipo la maratona di Milano o New York e quindi presuppongono la necessità di lavorare con costanza, prepararsi e raggiungere degli obiettivi che sono legati ad un aspetto agonistico. Ci vuole una preparazione di certo tipo anche se non sei professionista: infatti anche a livello dilettantistico, devi fare un programma di lavoro con continuità e progressività per raggiungere gli obiettivi prefissati. Devi curare stile di vita e di alimentazione“.
E altri perché si dedicano al podismo?
“Invece tanti altri si avvicinano al podismo con una certa continuità non legata a una prestazione ma al benessere, allo stile di vita: vanno a correre per un’attività legata allo stare all’aria aperta, a contatto con la natura. Correre ti fa stare bene a livello aerobico, migliora tante di quelle funzioni vitali importanti e benvenga che ci sia questo avvicinamento che come dicevamo nella scorsa puntata, combatte la sedentarietà. Benvenga il podismo come corsa ma anche come camminata per gli anziani. Di recente in varie città sono sorti anche dei gruppi di cammino, legati al benessere. Sono dunque due gli indirizzi da considerare: uno agonistico e uno legato al benessere. Correre infatti da benessere: il senso che ti dà la cosa al termine della sua attività con la produzione di seratonina ed endorfine, sostanze che produce il corpo che fanno stare bene fisicamente e anche mentalmente chi pratica la corsa, sono fattori non trascurabili. Chi lo fa alla fine sta bene a livello di benessere psicofisico, non solo muscolare, e di circolazione cardiovascolare. Importante è il fatto fatto di rilassarsi e vincere l’ansia : è un benessere globale che va oltre l’aspetto fisico”.
E camminare quanto è importante?
“Camminare rientra anche nell’aspetto del discorso formativo che già accennavamo nella nostra prima riflessione su Sport Legnano. E’ anche in questo caso la fascia età ad essere interessata, perché acquisire l’ abitudine di camminare, come con i cosiddetti piedibus, per i ragazzi delle scuole insegna che non c’è sempre e solo l’auto da prendere per raggiungere un posto. E’ chiaro che poi una sana abitudine di vita una volta formata, va mantenuta. Inoltre c’è anche un profilo di socializzazione migliorata sia a livello di ragazzi sia di anziani, stando assieme si fa meno fatica… alla fine nel momento in cui raggiunge una certa capacità di resistenza”
“L’indice che misura ciò in maniera non scientifica ma osservabile durante la camminata o la corsa, è il fatto che se si parla, vuol dire che hai raggiunto una buona capacità di resistenza. Solo questa ti può permettere di parlare e comunicare con altre persone, ti fa capire che stai bene, che sei ‘allenato’ . E’ chiaro che anche il correre o comminare da soli, cercando un momento di riflessione e un rapporto con stesso fa bene. Sono tutti aspetti che eliminano lo stress.“
Meglio correre di mattina o di sera?
“Dal punto di vista scientifico non c’è un riscontro se sia meglio un’ora: ci sono cicli circardiani, sono i bioritmi legati al nostro corpo. Sono soggettivi anche se chiaramente possono cambiare a livello di ritmo cardiaco, pressione sanguigna ma anche a fattori legati al clima e alla stagione. Secondo me è un discorso legato all’opportunità: nel senso quando posso farlo e mi fa star bene non c’è problema che io corra o cammini. Sono fattori abbastanza relativi anche a livello organizzativo: mi ritrovo per esempio con altri amici o da solo quando posso lasciare il lavoro. Conoscevo amici che si ritagliavano il momento in cui correre durante la pausa pranzo. E’ chiaro invece che se mi devo preparare per la maratona di New York che si corre ad una certa ora e a una certa temperatura, è bene cercare per esempio di allenarsi riproponendo le caratteristiche di quell’ora, perché la mia performance sarà legata al quel contesto”.