Piscina di Legnano, una relazione tecnica ne illustra il degrado
Un documento che mette a nudo tutte le criticità dall’impianto
LEGNANO – E’ un quadro a dir poco sconsolante quello che emerge dall’analisi della relazione tecnica stilata dalla società 8&partners per conto del Comune di Legnano per la valutazione dell’idoneità statica delle strutture della Piscina “Ferdinando Villa” a seguito del sopralluogo effettuato lo scorso 11 novembre.
Relazione che ha costretto il Commissario Straordinario Cristiana Cirelli ad ordinare l’immediata chiusura dell’impianto, impedendo così lo svolgimento del Trofeo Sprint organizzato dalla Rari Nantes Legnano e lasciando centinaia di atleti ed utenti senza una struttura dove svolgere le proprie attività.
La relazione, come si legge nel documento, ha come scopo quello di analizzare le strutture portanti dell’impianto natatorio legnanese, con l’obbiettivo di “illustrare lo stato di fatto e di conservazione delle strutture e di individuare le criticità riscontrate”, anche attraverso una serie di foto che vi proponiamo con le relative didascalie.
Un documento pubblico, liberamente scaricabile dall’Albo Pretorio on line del Comune di Legnano, che merita di essere portato all’attenzione dei nostri lettori.
L’analisi, si legge nella relazione, ha riguardato le due diverse strutture di cui è composto l’impianto: quella più vecchia, risalente agli anni ’60, e quella più recente realizzata tra il 1995 ed il 1998.
La prima è quella che presenta le maggiori criticità, come emerge dalla stessa relazione che mette in evidenza come “vi è un evidente grave ed avanzato deterioramento delle strutture in cemento armato che costituiscono la parte interrata e della piscina. In molte zone il cemento armato è molto compromesso. Inoltre il solaio di camminamento lungo il bordo vasca risulta sfondellato con chiaro rischio per gli utenti della piscina.”
“La struttura metallica nel suo complesso risulta in discrete condizioni, anche se necessita di una manutenzione straordinaria.”
“Un punto in sospeso e da approfondire resta la struttura di copertura della piscina, che è nascosta da un controsoffitto in doghe, che in condizioni di urgenza non è stato possibile ispezionare. Da un’ispezione visiva esterna si può concludere che risulti corrosa ed ammalorata. La gronda esterna risulta ammalorata e il rischio di caduta di altre doghe è elevato. La vetrata verso il giardino risulta fessurata in punti ed il rischio di caduta di porzioni di vetro è molto elevato.”
Per questa parte di impianto i tecnici nella loro relazione giungono alla conclusione di sconsigliarne l’uso “fintanto che non sarà messo in sicurezza ed eliminate tutte le criticità riscontrate.”
Le problematiche che interessano la porzione più recente della struttura sono invece fortunatamente meno gravi: “Le strutture del corpo B sono in uno stato decisamente migliore ed in un discreto stato di conservazione.”
Questo però non significa che non sia necessario intervenire con urgenza, come gli stessi tecnici fanno notare: “Il problema più grave e da eliminare rapidamente sono le infiltrazioni di acqua piovana dalla copertura che stanno compromettendo il buono stato di conservazione tra acciaio e legno.”
Anche per questa parte di impianto i tecnici di 8&partners suggeriscono, in via cautelare, “di sospenderne l’utilizzo e l’apertura al pubblico fintanto che non saranno eliminate in via definitiva le infiltrazioni e siano state effettuate le verifiche di stabilità dei nodi strutturali.”
In sostanza la relazione mette in luce problematiche che non si sono certo sviluppate nel corso di pochi mesi, ma nel corso di anni, durante i quali è facile dedurre come la manutenzione dell’impianto sia stata trascurata.
Lo stato di conservazione delle strutture della parte più vecchia della piscina mostra chiari segni di un degrado per il quale sarà necessario un intervento radicale, che richiederà tempi lunghi per la sua realizzazione e conseguenti alti costi in termini di progettazione, di materiali da impiegare e di mano d’opera.
E se almeno sulla carta i problemi della parte più recente sono meno rilevanti, risulta fin troppo evidente come se anche qui non si metteranno in atto le opportune manutenzioni nel più breve tempo possibile, il degrado presto o tardi giungerà anche qui.
Nasce spontaneo un interrogativo: come è stato possibile portare ad un simile stato di degrado un bene pubblico frequentato ogni giorno da centinaia di persone?