Impianti sportivi nel caos: a San Vittore parla il sindaco!

La risposta di Daniela Rossi dopo le intervista all’ex Assessore Salmoiraghi usciti sui giornali negli scorsi giorni
SAN VITTORE OLONA – “In riferimento al comunicato stampa dei consiglieri Salmoiraghi e Zerboni, l’amministrazione intende ribadire alcuni aspetti del partenariato pubblico privato relativo agli impianti sportivi”.
Inizia così il commento del sindaco Daniela Rossi sulla vicenda degli impianti sportivi di San Vittore Olona.
“Innanzitutto, l’amministrazione non ha intenzione di risolvere il contratto, ma di concludere al più presto le procedure necessarie per l’inizio dei lavori. tal senso, si ricorda che l’ufficio tecnico comunale sta effettuando le dovute verifiche e richiedendo le necessarie integrazioni all’ ATI, al fine di approvare con la massima accuratezza il progetto esecutivo”.
“Trattandosi di un’opera complessa, entrano in campo differenti soggetti: il direttore dei lavori, il verificatore ed enti esterni che devono adottare pareri e autorizzazioni. Del resto, anche tra la proposta di aggiudicazione e la stipulazione del contratto sono passati sei mesi (da ottobre 2018 al 30 aprile 2019). Conseguentemente, si può comprendere come non vi sia una volontà dilatoria da parte dell’Amministrazione attualmente in carica”.
PPP: DOMANDE E RISPOSTE
Perché è stato scelto il PPP?
“Perché consentiva di non considerare l’operazione come debito a bilancio.”
Quali vantaggi aveva il PPP rispetto ad altre forme di finanziamento?
“All’epoca non era consentito accendere un mutuo e questa modalità consentiva di accelerare i tempi per la realizzazione dell’intervento.”
E’ una buona forma contrattuale?
“Dipende. Se si parte da un prato e si vuole costruire un impianto sportivo, la gestione contrattuale è relativamente semplice. Se, invece, s’inseriscono nel contratto/progetto impianti già esistenti (come nel nostro caso) le manutenzioni straordinarie diventano fonte di contenzioso quasi certa.”
Il contratto è stato ben redatto?
“No. Il contratto rispetta formalmente la giurisprudenza della Corte dei Conti in materia, senza però tener presente conseguenze importanti numerose e non riassumibili in poche righe.”
Quali erano i rischi al 26 maggio?
“Molti e importanti . Il progetto definitivo non riportava il dimensionamento degli impianti termici ed elettrici. Nelle intenzioni dell’ Amministrazione Vercesi il progetto esecutivo avrebbe dovuto essere approvato entro il 5 giugno; in quei giorni è emerso che mancavano dei documenti progettuali, il capitolato speciale d’appalto e il computo metrico. La direzione lavori ha dichiarato, quindi, l’impossibilità tecnica di inizio lavori. Il 10 giugno l’Ufficio Tecnico ha richiesto un’importante integrazione dei documenti progettuali (di fatto una revisione) senza alcun esito per un mese e tuttora mancanti.”
Era possibile completare i lavori entro il mese di settembre 2019?
“No, in nessun caso e nemmeno con l’Amministrazione precedente. Il contratto è chiarissimo su questo aspetto: le attività di cantiere richiederanno 300 gg di calendario dalla data inizio lavori, al momento non preventivabile a causa delle gravi lacune progettuali.”
L’attuale sospensione dei lavori porterà vantaggi alle associazioni e alla cittadinanza?
“Porterà due vantaggi fondamentali:
1)la possibilità di un controllo accurato e puntuale dei lavori in corso;
2)la certezza di poter pretendere lavori eseguiti a regola d’arte, senza approssimazioni, e tali da non dover essere rifatti e ripagati all’infinito.”
Avremmo adottato una forma contrattuale quale il PPP?
“SICURAMENTE NO. Riteniamo che tale fattispecie abbia dei limiti strutturali. In primo luogo viene dato il diritto di superficie a un istituto di credito con la conseguenza di una
sostanziale privatizzazione di un’opera pubblica senza un vantaggio proporzionato per il Comune. Infine, ma non in ordine di importanza, una struttura pubblica viene esternalizzata (per ben 33 anni) e il Comune può solo controllarla, senza aver la possibilità di effettuare interventi di alcun tipo.”
Quali altre forme contrattuali avrebbero potuto essere utilizzate?
“Forse sarebbe stato meglio “spalmare” le opere nel corso degli anni, mantenendo un controllo diretto da parte del Comune su un’opera pubblica e dando in concessione la gestione dei servizi sportivi.”
Possiamo uscire da questa situazione di stallo?
“Si. Con una pianificazione dei lavori che separi i due siti e consenta di ridurre al minimo l’impatto dei lavori sulle attività sportive come espressamente previsto dal contratto. Tale aspetto è stato totalmente trascurato dall’Amministrazione Vercesi.”