
Nell’editoriale di oggi lo sfogo dopo la decisione di Marco Tajana.
LEGNANO – C’era una volta una città di provincia che dettava legge sugli altri. Industrie, sviluppo, soldi, banche, senatori, calcio. Una fiaba iniziata nei primi anni del secolo e che si è spenta negli anni ’70. Poi qualche rilancio, alcuni contentini. Poi il nulla.
Oggi la città si alza con il sindaco ai domiciliari, l’ex sindaco in carcere. Questo il biglietto da visita, il nostro, alla nazione. Guardandosi intorno c’è uno stadio, il MARI, che è senza la possibilità di disputare alcunché. Fino ad ottobre resterà con un anello per cavalli ben impresso per terra. La pista del Palio. Ricordi di 40 anni fa. In 40 anni chiacchiere, solo quelle.
Il basket, oggi scomparso o quasi, che deve migrare a Castellanza perché nessuno si è preso la briga di costruire un palasport (LEGNANO, città di 60 e rotti mila abitanti). Avevamo (non l’avremo più) una squadra in serie A2.
Il calcio (una tradizione cittadina ed un maglia unica al mondo) che continua nel limbo dell’eccellenza dopo essere praticamente sparito e per fortuna ci sono ancora imprenditori come Munafò che sborsa di tasca propria il necessario per poter vivere e rilanciarsi ma senza aiuti concreti non è facile.
Esaminiamo le differenze: Pordenone, cittadina di 50mila abitanti che usa il crowdfunding per il progetto “Pordenone 2020”. A distanza di 7 mesi raccolti 2,2 milioni di euro. Una quota volontaria per la causa nero verde. Il Pordenone ha vinto il girone B di Serie C, conquistando una storica promozione in B, la prima della sua storia. L’appello è stato colto anche dal sindaco del Comune e tre assessori. A Legnano il sindaco è ai domiciliari. Un assessore è in carcere. L’altro ai domiciliari.
Poi ci guardiamo in giro e guardiamo la città dall’alto. Impianti sportivi carenti, ma un sacco di centri commerciali. Fare la spesa sotto casa con mille supermaket ma poi in via Pace la tribuna dello stadio è chiusa per rischio crollo da mesi e mesi. Questa è Legnano oggi. Sportivamente priva di alcuna identità a causa di una classe politica ed economica che, negli anni, è stata assolutamente incapace.
Chiudiamo con le parole di un tifoso dei knights: “Volevo ringraziare il #comunedilegnano e la politica legnanese per supportare lo sport cittadino come nel calcio, basket, pallavolo e qualsiasi altro perché senza di voi adesso staremmo qui a sostenere squadre in A per basket e pallavolo e magari una B nel calcio ma grazie a voi non corriamo questo pericolo. GRAZIE!”.
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