Tornano i giovani italiani: la Serie C come vivaio

20 marzo 2019 | 14:38
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Tornano i giovani italiani: la Serie C come vivaio

Tanti i giovani talenti nati nella Terza Serie Nazionale

LEGNANO – Aver toccato il baratro, la mancata qualificazione ai MondialiinRussia del 2018, sembra finalmente aver smosso qualcosa. Ci è costato carissimo, dover guardare gli altri giocare mentre eravamo sotto l’ombrellone a pensare ripensare ancora a quella maledetta sera di novembre, quando a San Siro andò in scena contro la Svezia una delle pagine più tristi nella storia del nostro sport. Un terremoto capace di travolgere i vertici e finalmente, far tornare l’urgenza di credere, puntare e coltivare i nostri talenti: quelli italiani, quello che hanno da sempre portato in alto il nome tricolore, prima di scordarcelo.

Quest’anno la Serie C vive una grande novità, la prima assoluta delle squadre riserve, sebbene in pratica solo la Juventus ci abbia creduto e puntato veramente. Non è un caso che la maggior parte dei maggiori talenti di categoria giungano proprio dalla Vecchia Signora, capace di lanciare ragazzi molto interessanti nel calcio professionistico. Alcuni di essi hanno già preso il volo per altri lidi, come ad esempio il centrocampista Caligara.

Oggi all’Olbia, il ragazzo vanta persino una presenza in Champions League qualche anno fa, con Allegri in panchina: si dice un gran bene del ragazzo, qualità e quantità unite ad un fisico piuttosto formato per la sua ancor giovane età e che sta facendo la fortuna della squadra sarda. Lui ma non solo, c’è il baby Fagioli, trequartista ancora discontinuo come tipico per il ruolo, ma è fra i classe 2001 più talentuosi del panorama nazionale. O infine Mavididi, un caso anomalo, visto che la Juve lo ha persino pagato 2 milioni di euro per strapparlo dal vivaio dell’Arsenal.

Scorrendo i giorni della terza divisione italiana troviamo altri talenti di tutto rispetto e sicuro avvenire come Manneh del Catania, la cui storia viaggia ben oltre i confini prettamente sportivi, esterno degli etnei capace di unire corsa e bonus alla causa dei siciliani. Il figlio d’arte Birindelli, oggi al Pisa fino a Gabbia: per il tutto fare di centrocampo scuola Milan una grande annata alla Lucchese, in vista magari di un ritorno all’ovile, così propenso negli ultimi anni a pescare dal settore giovanile.

Restando nell’interland milanese, scopriamo come nei decenni fino agli ultimi anni Legnano e zone limitrofe abbiano dato tanto al calcio italiano. Da Darmian, terzino ex Torino e oggi al Manchester United fino ad Abate: capitano del Milan classe ’86, entrambi di Rescaldina a pochissimi passi da Legnano. E come non menzionare lo storico Re Cecconi, protagonista nello Scudetto della Lazio anni ’70, nato a Nerviano fino al grande Marco Simone, attaccante ex Milano nativo di Castellanza.

Talenti sfornati in serie da un calcio italiano che sembrava aver perduto nell’ultimo periodo la consapevolezza delle proprie origini, di un Made in Italy che nei decenni ha portato lustro ai nostri colori, sia a livello nazionale che di club: siamo sempre quelli, negli stessi confini.

Serve solo tornare a crederci.