
Un disastro la nuova ecotassa ed intanto le immatricolazioni crollano
MILANO – E’ entrato in vigore il 1 marzo il sistema di bonus-malus sulle emissioni delle auto di nuova immatricolazione. Concessionari e produttori di auto denunciano però l’inefficienza del sistema: “Non si può pagare la tassa né richiedere i bonus”.
Il primo marzo è comunque il giorno in cui scatta la “ecotassa” sull’acquisto di auto nuove che parte da 1.100 euro per le vetture che emettono da 161 a 175 grammi di CO2 al chilometro e che sale progressivamente a 1.600 euro per le auto che emettono tra 176 e 200 g/km.
Si arriva invece a quota 2.000 euro per emissioni tra 201 e 250 g/km e a 2.500 euro per le vetture che emettono oltre 250 grammi di CO2 per chilometro.
“Nonostante il risultato di febbraio sconti gli anticipi di immatricolazione dovuti all’ecotassa in vigore da oggi, prosegue, come previsto, la contrazione del mercato dell’auto e lo scenario dei prossimi mesi non lascia ben sperare” – ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.
“Andare a tassare le vendite di veicoli nuovi che soddisfano le più rigorose normative sulle emissioni, sulla base tra l’altro di un climalterante e non di un inquinante, quale è la CO2, è inadeguato. L’introduzione dell’ecotassa e dell’ecobonus, di cui solo nella tarda serata di ieri abbiamo ricevuto i primi chiarimenti operativi dal Ministero dello Sviluppo Economico e dall’Agenzia delle Entrate, non risolve certamente il problema dell’aria malsana delle nostre città e non contribuisce allo svecchiamento del parco circolante, mentre crea pericolose tensioni su un mercato che già non naviga in acque tranquille” – ha aggiunto De Stefani Cosentino – .“L’ecobonus sui veicoli più ecologici che emettono fino a 70 g/km di CO2, tra l’altro, avrà un impatto modestissimo, non solo perché ancora non è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto che dà avvio alla misura ma per il fatto che le risorse, secondo le bozze circolate, saranno contingentate su finestre temporali. L’effetto netto del bonus/malus sarà un aumento della pressione fiscale sull’automotive”.
“In nome di un ‘falso ambientalismo’ – conclude De Stefani – si penalizzano imprese, automobilisti e si mettono a rischio migliaia di posti di lavoro: la transazione tecnologica verso una mobilità a basso e zero impatto ambientale va accompagnata gradualmente senza brusche accelerazioni politiche. Invitiamo il Governo a riflettere accuratamente sulle decisioni adottate e a porre in essere atteggiamenti positivi nei confronti dell’automotive, altrimenti il rischio vero è di perdere un pezzo importante della nostra economia! La scelta è strategica e non può essere rinviata”.