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“Malatesta olè, Malatesta olè!”

27 febbraio 2019 | 16:18
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“Malatesta olè, Malatesta olè!”
“Malatesta olè, Malatesta olè!”
“Malatesta olè, Malatesta olè!”

Un vecchio cuore lilla che non ha mai dimenticato il Legnano

LEGNANO – Viene grande nostalgia a ripensare ai cori che i Boys rivolgevano a uno dei più grandi beniamini lilla, il portierone Enrico Maria Malatesta.

Nel calcio ho smesso, -racconta- ho preso questa decisione dopo 6 anni in serie B: allenavo i portieri in Svizzera a Chiasso,l’ultimo anno da giocatore l’avevo invece fatto alla Cremonese…“.

Se i tifosi lilla non hanno dimenticato Malatesta, nemmeno lui ci ha dimenticati: “Dei Lilla sono aggiornato, guardo sui Fedelissimi cosa fanno… Vivo a Gallarate ora, sono abbastanza vicino, mi informo, sento con piacere del buon momento della squadra cui faccio il mio personale in bocca al lupo. Fa sempre piacere parlare del Legnano: ho visto un po’ di vicissitudini negli anni passati, ora con il Pres Muanfò si sta tornando a fare le cose più serie meglio“.

I ricordi più belli?: “La vittoria del Campionato con Mister Motta e anche la salvezza ai playout: di tutti gli anni in Lilla, ho conservato comunque qualcosa di bello. Sono sempre stato bene, il Legnano è nel mio cuore“.

Spero -aggiunge-magari di riuscire a vedere qualche partita, mi farebbe piacere… Sono sempre rimasto in contatto con Flavio Chiti.”

Sull’evoluzione del ruolo del portiere questo il pensiero di Enrico: “E’ un’evoluzione continua, è sempre più richiesto di possedere delle capacità podaliche oltre che tecniche del portiere puro. Ormai sono tanti anni che c’è questa regola, tutti gli allenatori si sono aggiornati e l’impostazione del ruolo fin da piccolo è basata ormai anche sull’uso dei piedi non solo della tecnica. C’è chi lo condivide di più e chi meno, ma bisogna far di necessità, virtù però da ciò che si vede in una partita, quando non para al, portiere non viene mai scontato nulla, anche se sa giocare bene con i piedi. E’ il ruolo non più difficile, ma ha una buona percentuale di responsabilità in più rispetto agli altri“.

Come mai la scelta di non stare più nel calcio?: “E’ stata una scelta personale, se ci sarà qualcosa mi farà tornare voglia di rientrare, ci proverò e mi metterò in discussione, e chissà che magari un giorno non voglia farlo a Legnano… Un abbraccio a tutti e forza Lilla!“.