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Il “Giro” dei Lilla

14 febbraio 2019 | 12:16
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Il “Giro” dei Lilla

Le prossime partite del Campionato sono come tappe di un “Giro d’Italia”

LEGNANO – Domenica il Legnano giocherà in casa contro l’Ardor Lazzate (nella foto un’azione della gara dello scorso campionato). Dopo il pari dalla Sestese (1-1), i Lilla di Mister Giuseppe Fiorito, ritorneranno in casa ma il pensiero è che soprattutto sia stato bene metabolizzato in settimana un preciso pensiero riguardo alla mentalità da tenere in questo periodo del Campionato d’Eccellenza.

Queste partite del Campionato sono come tappe di un “Giro d’Italia” che conterà vincere alla fine, come tutti ci auguriamo.

Ora stiamo facendo un percorso e il nostro percorso prevede tante tappe la tappa più importante non è adesso: noi dobbiamo arrivare alla fine per giocare la tappa più importante per vincere la gara, che si vince, giocando con i playoff. Là non ci si potrà più nascondersi, occorrerà avere qualità, quantità e cattiveria. In queste gare, certe volte devi difenderti, altre volte attaccare, non è che vincendo la tappa, vinci il Giro, dobbiamo piuttosto arrivare a vincere il “Giro”. E come per i corridori non puoi sempre vincere le tappe sempre tutti i giorni. Un Giro è molto duro , ci sono i punti e gli abbuoni, buon l’abbuono tornerà più utile davanti, intanto se noi togliamo una “foratura”, come quella contro il Vigevano, bisogna riconoscere che la nostra squadra ha sempre fatto grandi prestazioni e portato a casa risultato“.

Questa squadra va elogiata e incitata: di certo non nascondiamo testa sotto la sabbia. sappiamo dove migliorar e dove la gara con la Sestese può esser stata giocata male, non c’è bisogno sempre di puntare il dito sulla prestazione, insomma noi stiamo facendo un percorso e l’ idea è di farlo bene. Ci sono ancora davanti a noi tutte queste gare da interpretare bene e alla fine il nostro obiettivo è arrivare bene al’ultima tappa, dove ci giochiamo il successo al Giro“, spiega Mister Fiorito con una forbita metafora del ciclismo.

Insomma ci sarà il momento in cui giocare con il fioretto e altre volte in cui bisogna tirare fuori la sciabola, prendendo a prestito un’altra metafora da un altro sport come la scherma.

Voglio – termina l’allenatore del Legnanorivedere quello spirito che ho visto nella gara di Fenegrò, giocare con quella medesima fame e cattiveria agonistica, che ci aveva portato ad aggredire alti gli avversari. Quando serve bisogna schierare non solo i cannoni ma l’artiglieria pesante e sono molto fiducioso in questo gruppo straordinario di ragazzi con cui di certo ci toglieremo le migliori soddisfazioni“.