
Il borsino del Legnano Basket dopo la trasferta di Biella
LEGNANO – Sono sempre di più le voci che scendono rispetto a quelle che salgono in casa Knights, ma noi come al solito ne prendiamo in considerazione due, con la voglia di un gruppo che unito a società e tifosi non vuol mollare ed un Antony Raffa più volte quest’anno decisivo più nel male che nel bene.
CHI SALE ⇑
LA SOCIETA’ E LA SQUADRA – Entrambe stanno comunque facendo un lavoro eccezionale credendo fino alla fine in una salvezza che ormai sembra diventare più una chimera che una solida realtà.
La voglia di lottare, di stare sempre sul pezzo e crederci sempre non è cosa facile, specialmente quando si perdono tante partite come quest’anno dove anche la malasorte di certo non ha aiutato i ragazzi del presidente Tajana.
Ed i segnali sono tangibili potendoli toccare con mano: l’acquisto di Charles Thomas va proprio in questa direzione ed il tutto è condito da un ambiente che nonostante la penultima posizione in classifica ogni domenica riempie il Palaborsani in ogni ordine di posto. Questo al contrario di tante altre realtà che vivono situazioni migliori ma con palazzetti semideserti, il che la dice di gran lunga di come il basket a Legnano grazie ad un grande lavoro di tutto lo staff societario sia diventato ormai un prodotto dove tutta la città sembra identificarsi.
CHI SCENDE ⇓
ANTHONY RAFFA – Chiariamo subito che il suo valore tecnico non si mette in dubbio, ma se poi ci aggiungiamo anche una velata superficialità in momenti importanti di alcune partite allora siamo proprio alla frutta.
Che non era un playmaker puro lo avevamo capito tutti, come il fatto anche di avere tanti punti nelle mani, ma il buon Anthony in maniera del tutto involontaria è un giocatore che gioca prima per se e poi per gli altri.
Ma questo roster aveva bisogno di un altro tipo di giocatore, un elemento che coinvolgesse di più i compagni con più passaggi e meno tiri. Certo non si può dire nulla su quelle che sono le sue statistiche, ma come spesso accade i numeri non dicono tutto e gli addetti ai lavori queste cose le sanno.
Come sanno che sono molte di più le partite che l’italo-americano ha “bucato” che quelle in cui e’ stato decisivo. Le ultime due gare con i relativi possessi decisivi sono lo specchio di un annata che ha dimostrato ancora una volta la poca propensione del Play USA a saper gestire palloni importanti, con una superficialità che purtroppo è diventata un’abitudine nella sfortunata annata dei Knights.