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Le botte in Piazza del Campo, “sana tradizione paliesca”

7 agosto 2018 | 10:01
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Le botte in Piazza del Campo, “sana tradizione paliesca”

Rese note le proposte di sanzione per il Palio di luglio 2018

SIENA – Le botte in Piazza del Campo tra i contradaioli del Valdimontone e quelli del Nicchio al termine del Palio dello scorso luglio non sono sanzionabili, perché rientrano “in quello spirito di sana tradizione paliesca di cui la stessa storia ne è garanzia assoluta“.

A metterlo nero su bianco é Alberto Tirelli, assessore delegato alla Giustizia paliesca del Comune di Siena, nel documento ufficiale con il quale ha rese note le proposte di sanzione relative allo scorso Palio del 2 luglio 2018.

Secondo l’assessore senese, nessuna sanzione deve essere prevista per il fronteggiamento tra le due Contrade, in quanto, come si legge nel comunicato ufficiale, “l’azione del fronteggiamento fra Contrade rivali riveste nel Palio una connotazione propria della secolare tradizione dell’intera città e, in parte, deve risultare intrinseca al tessuto sociale dell’ambiente paliesco, come lo sono tutte le fasi che lo compongono e lo rendono unico“.

Secondo il pensiero dell’assessore “il
fronteggiamento non ha causato nessun problema all’ordine pubblico“, si è trattato di un’azione “che rientra in quello spirito di sana tradizione paliesca di cui la stessa storia ne è garanzia assoluta” .

Una lettura dei fatti, dunque, vista nel quadro del rispetto di una tradizione secolare, che negli ultimi anni ha invece visto comminate sanzioni anche al di fuori della giustizia paliesca, con decine di contradaioli per i quali si é arrivati persino ad assegnare il Daspo dopo analoghi episodi avvenuti nell’agosto 2015.

Per quanto riguarda invece le sanzioni più legate alle prove ed alla corsa, da segnalare i sei anni di squalifica proposti per il fantino della Contrada della Tartuca Andrea Chessa, detto Nappa II,  “perché il suo comportamento reiterato e volontario, sia in occasione della quarta prova sia per il Palio, ha causato aperta violazione alle norme regolamentari. In particolare in più occasioni, ignorando volontariamente i continui richiami del Mossiere, ha intenzionalmente bloccato l’ingresso della Contrada di rincorsa causando il ritardo della partenza.”

Due Palii di squalifica sono stati invece proposti per il fantino della Contrada del Valdimontone, Giuseppe Zedde, detto Gingillo, “perché il suo comportamento teso a creare ostacolo e danneggiamento al fantino della Nobile Contrada del Nicchio è stato compiuto con volontà, trascurando i continui e incessanti richiami del Mossiere a riprendere la posizione che la sorte gli aveva assegnato.