Tre big della musica “made in Italy” nella terza serata del Rugby Sound 2018




Quasi 5.000 persone hanno invaso l’Isola del Castello di Legnano
LEGNANO – Quasi 5.000 persone hanno invaso l’Isola del Castello di Legnano per la terza serata del Rugby Sound 2018, la tradizionale kermesse musicale organizzata dal Rugby Parabiago.
Sul palco tre big della canzone italiana come Max Pezzali, Nek e Francesco Renga, che hanno cantato e fatto cantare tutto il pubblico, il meglio del loro repertorio.
Da “Se io non avessi te” ad “Angelo”, da”Gli anni” a “Sei solo tu”, da “Meraviglioso” a “Nessun rimpianto”. Passando da altri pezzi storici come “Laura non c’è”, “Come mai”, per finire con alcuni pezzi forse più commerciali ma che hanno mandato letteralmente in visibilio il pubblico, quelli storici degli 883: “Nord Sud Ovest Est”, “Tieni il tempo”, “Sei un mito” e “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”.
Un’altra serata all’insegna della musica, del divertimento e della voglia di stare insieme, aiutata da condizioni meteo che sicuramente hanno invogliato in tanti, giovani e meno giovani, ad uscire di casa e raggiungere il Castello di Legnano, scelto per il secondo anno consecutivo come sede del Festival.
Il Rugby Sound ora passa a due serate ad ingresso libero: lunedì con il concerto dei Saor Patrol + Maneguinness, martedì sarà la volta dei Lacuna Coil + Rezophonic.
I Saor Patrol sono specializzati nel suonare principalmente canzoni che rivendichino l’indipendenza scozzese, con brani sono strumentali e suonati mediante tamburi, chitarra elettrica e cornamusa.
I Maneguinness sono invece un gruppo nato in Brianza, ma letteralmente folgorati dalla musica tradizionale irlandese.
Musica “alternative metal” quella dei Lacuna Coil, gruppo milanese nato nel lontano 1994, mentre i Rezophonic portano avanti un progetto musicale/sociale nato da un ideo di Mario Riso, batterista rock nonché cofondatore dell’emittente satellitare Rock TV, che si basa sulla realizzazione di dischi in cui i brani scritti dallo stesso Riso vengono interpretati da artisti italiani, i cui ricavati sono devoluti all’African Medical and Research Foundation (AMREF). Tra i cantanti che negli anni hanno preso parte al progetto troviamo nomi noti come Caparezza e Roy Paci.