Gli incassi da attività istituzionale delle Associazioni Sportive

Quinto appuntamento con la nostra rubrica quindicinale dedicata alle problematiche fiscali in ambito sportivo curata dal Dott. Umberto Ceriani

Settimo appuntamento con la nostra rubrica, curata dal Dott. Umberto Ceriani, commercialista legnanese esperto di fiscalità sportiva, dedicata a tutte le società sportive che spesso hanno grandi difficoltà a districarsi nei meandri delle problematiche fiscali.

La rassegna di articoli, che ha cadenza quindicinale, illustrerà tutti gli adempimenti necessari per la costituzione di una nuova società sportiva.

L’articolo di oggi spiega come gestire gli incassi provenienti dall’attività istituzionale di un’associazione sportiva.

 


 

GLI INCASSI DA ATTIVITA’ ISTITUZIONALE DELLE ASSOCIAZIONI

Le diverse somme che le associazioni possono incassare si dividono in base al dettato normativo dell’articolo 148 TUIR tra:

istituzionali
decommercializzate
commerciali

La norma considera come incassi istituzionali solamente le “somme versate dagli associati a titolo di quote associative”, quindi solamente la quota annua di iscrizione che tutti i soci sono tenuti a corrispondere è considerata istituzionale ed inoltre è l’unico caso in cui l’ente non è tenuto all’invio del Modello EAS.

Le entrate decommercializzate invece sono quelle che il testo di legge definisce come segue: “non si considerano commerciali le attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali, effettuate verso pagamento di corrispettivi specifici nei confronti degli associati e degli iscritti alla medesima Federazione Sportiva”.

Di conseguenza le quote per la partecipazione a corsi sportivi oppure a lezioni, o ancora ad esempio gli importi che i soci o i tesserati alla medesima vostra federazione versano per partecipare ad una competizione non sono ricavi su cui non si versano imposte e sono considerabili come attinenti ai ricavi cosiddetti istituzionali.

Ciò che è rilevante è che tali entrate derivino esclusivamente da versamenti effettuati dai vostri soci oppure soggetti tesserati alla vostra medesima Federazione Sportiva e non da soggetti terzi. Le prestazioni rese nei confronti dei terzi non soci e non tesserati sono sempre di carattere commerciale.

Queste due tipologie di entrate, ossia quote di iscrizione e contributi per corsi o competizioni, o anche eventuali erogazioni liberali (le donazioni) sono gli unici importi che potete incassare senza essere titolari di Partita Iva.

Per gli incassi dovrete emettere una ricevuta non fiscale, ad esempio utilizzando i blocchetti di ricevute generiche, utilizzando un blocco per le ricevute per le quote associative ed un altro per le altre entrate. Questo poiché vi è una diversa normativa sull’imposta di bollo:
– Le ricevute per la quota associativa non sono mai soggette a bollo
– Le altre ricevute, se di importo pari o superiore a 77,47€, sono soggette sempre a bollo di 2€ sull’originale che consegnerete al socio/tesserato

Le entrate commerciali sono tutte le altre e tale tipologia di compenso può essere da voi incassata unicamente con posizione IVA ed i conseguenti adempimenti fiscali (Dichiarazione dei Redditi, Irap, Liquidazioni Iva, Spesometro, ecc) oltre al versamento delle relative imposte.

La normativa stabilisce che sono sempre considerate commerciali, indipendentemente che tali attività siano rivolte a soci, non soci, tesserati o esterni:

Cessione di beni destinati alla vendita
Pubblicità e Sponsorizzazioni
Somministrazione di alimenti e bevande
Organizzazione di viaggi e gite
Prestazioni alberghiere e di trasporto

Dedicheremo il prossimo servizio ad approfondire l’ambito della commercialità.

Dott. Umberto Ceriani

 

Studio Ceriani
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