Nello scorso weekend il PalaBorsani protagonista della Prima Prova Nazionale Cadetti di scherma
CASTELLANZA (VA) – Sono ormai smontate le pedane nelle tensostrutture del PalaBorsani quando, verso le 16.30, hanno inizio le ultime gare delle due giornate in cui 785 ragazzi e ragazze, under 17, si sono sfidati a colpi di spada per la Prima Prova Nazionale Cadetti.
In fondo è un’unica strada: da un capo via Legnano, dall’altro via Castellanza. Non unisce solo le due cittadine, ma ben due province. Proprio nel centro condivide tanto sport, soprattutto sport di altissimo livello: non solo per pallavolo e basket il connubio è vincente e la collaborazione tra le autorità permette eventi di portata grandiosa. Per Castellanza il sindaco Mirella Cerini e l’assessore allo sport Gigi Colombo mettono a disposizione l’hardware, il mezzo, il PalaBorsani; il sindaco Fratus e l’assessore allo sport Franco Colombo si occupano dell’software in qualità di rappresentanti di Legnano, decretata città partner FIS.
L’iniziativa è delle grandi occasioni e l’organizzazione è ben rodata dagli ultimi Trofei del Carroccio, tappe del campionato mondiale di scherma disputati solo pochi mesi fa. Ma, come orgogliosamente l’assessore allo sport di Legnano tiene a precisare, l’evento è un investimento sul futuro della scherma, in quanto probabilmente alcuni di questi atleti potrebbero rappresentare l’Italia alle prossime Olimpiadi.
Propulsore dell’iniziativa l’intraprendente Club Scherma Legnano di cui il presidente Daniele Zanardo ed il vicepresidente Giuseppe Zalum, che ironicamente si definiscono il primo ed il secondo dei volontari, con il responsabile degli allenatori, il maestro d’armi Marco di Martino, presentano i loro pupilli: Filippo Caccia, Pierluigi Canettoli, Sebastian Gelke, Stefano Godi, Giona Li Cansi, Carlo Maria Lunghi, Federico Nebuloni, Filippo Nebuloni e Luca Trentarossi per la spada maschile, invece Cecilia Giulia Mentesana, Letizia Morandi, Sofia Oliverio, Asia Palmarini e Giulia Zalum sono le “cadette legnanesi”.
Le appassionanti gare si sono avvicendate sulle 32 pedane messe a disposizione dalla FIS; su di esse il numeroso pubblico ha visto prevalere il consueto onore, la tenacia e la lealtà che contraddistinguono questa disciplina ed i suoi interpreti sin da giovanissimi. Per Marco Di Martino, in tanti anni di scherma, prima da atleta fin dai 6 anni, poi da allenatore, non è cambiata la concezione del suo sport: “quello che cerco di fare quando alleno è trasportare un po’ i sentimenti e le emozioni, vivere la palestra come ho sempre vissuto con i miei ragazzi, tramandando gli insegnamenti del mio maestro”. Il suo desiderio di tornare in pedana nei primi tempi da coach si è trasformato “nell’idea di aiutare al meglio da fuori della pedana, perché ogni gara ha una storia diversa e bisogna cercare di consolare o di dare subito una spiegazione al ragazzo che ha perso; altre volte non c’è bisogno di dire niente perché già sa i suoi errori ed è meglio parlarne in palestra” anche in caso di vittoria.
Il resoconto vede l’ISEF Eugenio Meda di Torino vincitore. La sua suqdra ha fatto incetta di premi: ha ottenuto il miglior risultato sia nella finale maschile di ieri, dove Enrico Piatti si è imposto 10 a 7 sul romano Damiano Di Veroli, sia in quella femminile di oggi, in cui Carola Maccagno, con 8 stoccate, ha avuto la meglio sulla forlivese Alice Franchini di appena un punto. Ancora a sottolineare il “dominio torinese”, Simone Mencarelli si è aggiudicato il terzo posto a pari merito con Dario Remondini di Forlì. Il gradino inferiore femminile è condiviso tra Berardelli (Fiamme d’Oro Roma) e Baronetto (Fondazione Marcantonio Bentegodi). Ai vincitori anche la “Coppa Città di Castellanza”, mentre gli otto finalisti ricevono dall’università Carlo Cattaneo un cappello per i ragazzi, una guida dell’Alto Milanese e un bel mazzo di fiori per le spadaccine.
Oltre alla LIUC è stato coinvolto il Liceo G. Galilei di Legnano con un progetto, del presidente della FIS Giorgio Scarso, che prevede la premiazione del migliore articolo dedicato ai valori della scherma e scelto tra le composizioni degli studenti della seconda B Classico della Comunicazione. Alla serata sarà presente la nostra intramontabile Valentina Vezzali.
Un plauso quindi al coach Mencarelli che si è aggiudicato ben due targhe in qualità di allenatore dei vincitori e un orgoglioso abbraccio per il terzo posto del figlio Simone. Ma concedetemi di menzionare due similitudini: il già citato Sig. Zalum che è stato organizzatore, autorità, “secondo volontario”, tifoso della sua squadra, confessa che il ruolo più gratificante è indubbiamente quello di papà e primo tifoso di Giulia; anche il “cervello” del coordinamento delle attività nelle due giornate, il Sig. Marco Manzotti, può di certo ritenersi fiero dell’ottimo lavoro del figlio Matteo, oggi quotato arbitro internazionale che al Club Scherma Legnano ha iniziato il suo percorso da schermidore.
Il presidente Zanardo, artefice di questo riuscitissimo evento sportivo, spiega parte della programmazione e della pianificazione con i vantaggi attesi grazie all’avvenimento: “Il Club Scherma Legnano è famoso per l’organizzazione delle tappe di Coppa del Mondo; il fatto di aver ottenuto quest’anno l’opportunità di organizzare la Prima Prova Nazionale Cadetti è un onore e un “cambio di marcia”, perché prima organizzavamo gare in cui vi erano 250 atleti con un indotto di 500/600 addetti, quest’anno l’indotto per la città di Legnano dovrebbe essere di circa 3000 persone.
“Quindi l’aspetto positivo è che ci hanno permesso di organizzare questa gara che fino all’anno scorso si svolgeva a Novara che è una provincia, ciò vuol dire è un bel traguardo per noi. Prima abbiamo chiesto a chi gestisce il PalaBorsani le date disponibili, poi abbiamo presentato un progetto alla FIS dando la nostra disponibilità per alcune gare. Con la collaborazione di Marco Manzotti, storico consigliere che ha l’esperienza di ex presidente del Club, abbiamo richiesto un determinato numero di pedane per aumentare la contemporaneità degli assalti. Il Palazzetto viene richiesto di conseguenza nella sua interezza, ovvero il complesso centrale e le due tensostrutture esterne; tutto ciò è stato fatto per garantire un impatto altamente positivo al commercio della città dovuto alla presenza di persone da tutte le regioni italiane e ciò comporterà anche maggior visibilità e nuovi sponsor al nostro club. Sono emozionato e contento di aver dato la possibilità ai nostri ragazzi di “giocare in casa”, eliminando così i tempi e i chilometri dovuti a lunghe trasferte, ma dando soprattutto la possibilità ad esempio ai nonni ed agli amici di tifare dal vivo il proprio atleta preferito. A questo è legato il mio sogno nel cassetto: dopo il passo avanti per quanto riguarda l’aspetto tecnico, grazie alla presenza una volta alla settimana del maestro del nostro maestro, Andrea Candiani, che ha portato alle ultime olimpiadi alcuni spadaccini, mi piacerebbe che il club di scherma avesse un supporto tecnico e atleti meritevoli da partecipare alle tappe di Coppa del Mondo come già avveniva in passato”, ha concluso il presidente.
In fondo è davvero un’unica strada: “A VOI!”
Letizia Barera