“La mia Legnano”, in bici per un viaggio indietro nel tempo

Sabato 15 settembre le vie del legnanese torneranno indietro nel tempo con il mito della bicicletta Legnano
LEGNANO – Sabato 15 settembre, un salto all’indietro nel tempo, di quelli salutari, in una Legnano produttiva, ricca di idee, di imprenditorialità, di capacità di innovare che oggi un poco si rimpiangono dopo la crisi che si è abbattuta anche nel nostro territorio.
Ma la Storia è maestra di vita come diceva qualcuno di illustre e Giampiero Prinzo facendo leva sulla memoria storica si è fatto promotore davvero di un’iniziativa meritevole con la pedalata con bici d’epoca per celebrare la mitica bicicletta Legnano, proprio nella città che le diede i natali.
Una rievocazione a partire dalle 9 presso il Castello Visconteo, poi la pedalata dalle 10 e alle 12 l’arrivo al Mulino Banti con possibilità di pranzare su prenotazione. Alle 15 in sala Ratti un incontro con immagini e racconti inediti della storia di Legnano, con ospite tra tra gli altri il giornalista sportivo Marco Pastonesi.
Giampiero Prinzo è un’appassionato di ciclismo, ma con questo iniziativa si vuole andare oltre allo sport chiaramente: “La passione ci vuole, oltre a quello mi ha spinto però il ricordo che mi porto dentro da quando ero bambino, abitando nella zona della vecchia fabbrica della Legnano: chi entrava a lavorare in via Pisacane, vicino allo stadio, lo faceva allora in quella strada dove Franco Tosi aveva la proprietà e la via Pisacane proseguiva come strada fino a casa mia, inoltrandosi poi nella campagna attuale di San Paolo. Ecco io rimanevo ammirato quando suonava la sirena della fabbrica a vedere quelle biciclette verde oliva delle maestranze che si recavano a frotte al lavoro o ne uscivano al termine della loro giornata di fatica in fabbrica. Da allora mi sono innamorato di quelle bici“.
“E’ – racconta Prinzo – una cosa che mi ha preso da piccolo, non avendo possibilità all’epoca di acquistarla quella bicicletta così bella, con gli anni ho sempre sperato che qualcuno lanciasse questa idea. Diventato adulto, ora anziano mi sono rammaricato che nessuno abbia mai pensato di evidenziare questa immagine, mai nessuno lo ha fatto, per un grande simbolo della nostra città. La bicicletta è rimasta sempre appesa, perciò mi sono inventato questa iniziativa e sabato la riportiamo in strada. Invito a tutti a tirare fuori la propria Legnano,di sicuro in cantina tanti ce l’hanno, eredità dei propri nonni. Queste biciclette hanno un fascino particolare. Questo vuole essere un mio omaggio soprattutto a chi ha lavorato, agli operai che l’hanno costruite, oltre a non dimenticare i campioni che in sella alla Legnano hanno corso e vinto tanto. Quelli sono più facili da ricordare, sono l’immagine, ma al di là di tutto resta la storia, l’azienda, chi ha il avuto l’ingegno di escogitare questa bici che su grande intuizione di un imprenditore come Franco Tosi nasce dentro la sua azienda, la Volsit, perchè ai tempi dello sviluppo industriale di allora, la nostra bicicletta rispose all’esigenza di spostare le masse dalla campagna alla città, con un mezzo economico e semplice per consentire a uomini e donne che venivano a guadagnarsi il pane a Legnano, di farlo anche velocemente sui pedali. La bicicletta ha avuto il suo sviluppo per soddisfare esigenze pratiche delle persone che andavano a lavorare. Questa è una bella storia, che non dobbiamo dimenticare“.